"Si rischia un'emergenza igienico sanitaria. La Regione trovi una soluzione per smaltire l'indifferenziato". E' quanto chiedono i presidenti delle 6 SRR della Sicilia Occidentale, che insistono nelle province di Trapani, Palermo e Agrigento, in merito alla crisi dello smaltimento dell'indifferenziato.
Da quasi una settimana, la Sicilia si trova di fronte a una delicata emergenza rifiuti con la sospensione dei conferimenti in discarica degli RSU (Rifiuti Solidi Urbani) raccolti in 78 comuni appartenenti a 5 province siciliane. Nonostante i positivi risultati in termini di raccolta differenziata (60%/75%) raggiunti dai comuni coinvolti, il sistema di raccolta è in crisi, e si teme una possibile emergenza igienico-sanitaria nei territori interessati.
La situazione è stata portata all'attenzione durante una riunione tenutasi martedì 20 febbraio presso l'Assessorato Regionale Energia e S.P.U. La riunione, tuttavia, non ha prodotto i risultati sperati e ha introdotto soluzioni che mettono in seria difficoltà i comuni coinvolti. Il problema ha avuto origine da un controllo dell'Arpa nell'impianto di Gela, dove vengono conferiti i residui del trattamento meccanico biologico (TMB) degli RSU, evidenziando una violazione dei limiti imposti dalla legge nazionale.
"Il regime transitorio che ha permesso di andare in deroga a questi limiti fino al 1 gennaio 2024 non è più prorogabile, portando Gela a sospendere il conferimento dei sovvalli provenienti dalla Trapani Servizi. Questa decisione ha causato la chiusura dell'impianto trapanese. La normativa nazionale applicata in questa circostanza presenta delle incongruenze che ne impediscono la piena operatività, e il Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti ha già inviato una nota al MASE per chiedere una modifica legislativa" si legge in una nota.
Per i presidenti delle Srr "l'assessorato regionale ha mostrato un ritardo nella comprensione del problema, con possibili ricadute gravi sull'intero ciclo dei rifiuti siciliani. Ciò potrebbe portare a una situazione simile in tutti gli impianti TMB della Sicilia. Si sollecita l'Arpa ad effettuare controlli nei siti regionali, sia pubblici che privati, per prevenire ulteriori emergenze".
Con l'ipotesi che i comuni siano costretti a conferire i loro RSU nei siti della Sicilia Orientale, si prevede un aumento significativo dei costi, con un possibile aggravio della TARI a carico dei cittadini. "La situazione attuale richiede un intervento immediato della Regione per individuare un impianto alternativo per conferire gli RSU e adottare provvedimenti specifici per risolvere le criticità tecniche e giuridiche relative alla violazione dei limiti sui sovvalli provenienti dai TMB" aggiungono i presidenti delle Srr.
In questa difficile situazione, i presidenti delle SSR (Società di Servizi per il Recupero) delle diverse province siciliane esprimono la necessità di un impegno immediato da parte delle istituzioni regionali per risolvere la crisi e garantire il corretto smaltimento dei rifiuti, evitando gravi conseguenze per il territorio e i cittadini.