Il Totò dove lo metto, sembra il titolo della nuova fiction che accompagna alle elezioni europee, la prima puntata è già andata: Forza Italia non celebra nessun accordo con la DC. Da allora Cuffaro è in cerca di una casa per competere alle elezioni europee di giugno, così fittamente parla con Matteo Renzi. Italia Viva da sola in Sicilia difficilmente raggiungerebbe il 4%, potrebbe essere leggermente competitiva con la diretta candidatura di Renzi, ma le antipatie che si è tirato addosso non lo fanno essere un attrattore di consenso.
Non c’è altra alternativa per Cuffaro però se non quella di vestire i panni di Renew Europe, proprio lui che ha dichiarato urbi et orbi di appartenerne al Ppe. E allora i renziani siciliani possono essere un buon taxi per Cuffaro, che nel frattempo dialoga anche con la Lega. Il Carroccio, però, si è federato in Sicilia con l’MPA. Intrecci politici, fatti di sopravvivenza elettorale.
Finisce così la politica e la fanno direttamente finire i politici, i blasonati, i tromboni. Coloro che temono il tetto dello sbarramento, coloro che non vogliono lasciare il potere e coloro che pur di vendersi il vasetto si alleano con chiunque, mettendo in un angolo i valori. Ammesso che ne abbiamo se non unicamente quelli scritti in statuto.
Le europee poi saranno un banco di prova per molti partiti, chi sopravviverà andrà avanti, chi non riuscirà a piazzarsi o finirà di fare politica, e di definirsi politico, o approderà in altra spiaggia.
Non si devono meravigliare poi i partiti se non riescono ad aggregare e a creare nuova classe dirigente: faticare non è per tutti, costruire piano piano nemmeno. E’ preferibile fare accordi per mostrare una piccola forza.
Saranno queste le elezioni europee, in provincia di Trapani poi gli incassatori di consenso sono già in campo e difficilmente si troverà spazio per chi ancora è nello stagno delle alleanze.
Con Mimmo Turano in campo, che padroneggia già in tutte le città, con i candidati del Pd e quelli di Forza Italia il resto è irrilevante.
Intanto Giovedì la commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato all’unanimità un emendamento al cosiddetto decreto-legge “Elezioni”, per consentire in via sperimentale agli studenti fuori sede di votare alle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno, senza dover tornare nel loro comune di origine.
Il decreto Elezioni adesso deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni dall’approvazione, durante i quali può subire modifiche. Se i lavori proseguiranno speditamente alle prossime elezioni europee potranno votare anche le persone che studiano e vivono in un Comune diverso da quello di residenza da almeno tre mesi, e non ai lavoratori o a chi si trova fuori dal suo Comune di residenza per motivi di salute.
Nel sondaggio allestito, ieri, da Youtrend il partito della premier Meloni perde 0,4 punti in due settimane e la Lega 0,3.
Fratelli d’Italia è al 28,1%, il PD al 19,6%, M5S al 16,2%, Lega 8,3%, Forza Italia al 7,6%, Azione al 4%, Italia Viva al 3.1%, +Europa al 2,6%, Italexit al 1,5%, Unione Popolare e Noi Moderati all’1,3%.