di Katia Regina
Gli studenti presi a manganellate sono finiti in ospedale, nel reparto pediatria. A difenderli i loro stessi professori, hanno fatto i video in qualità di pubblici ufficiali per poter dimostrare che non si trattava di una manifestazione pericolosa fatta da teppisti. Le immagini dei volti insanguinati di quei ragazzi, inseguiti in un vicolo stretto senza possibilità di fuga, sono sconcertanti. Ho visto il volto dei miei figli in ciascuno di loro.
Una generazione accusata di essere apatica, intrappolata nelle esasperazioni della rete, una generazione senza coscienza sociale. Certo esiste anche questa componente che probabilmente è anche maggioritaria, ma la storia ci insegna che proprio dai movimenti studenteschi del passato sono partiti i grandi cambiamenti socioculturali. Potrebbe dunque essere questo il vero timore di quanti cercano di reprimere in maniera tanto violenta i ragazzi che scendono nelle piazze contro la guerra o per chiedere più attenzione per la catastrofe climatica. I potenti temono i ragazzini di quindici anni con lo zainetto sulla spalla, sanno perfettamente che possono essere una seria minaccia per certi equilibri sociali volti a neutralizzare ogni forma di dissenso. È fin troppo evidente ormai che bisogna aderire alle linee giuda, anche tacite, dettate dall'attuale governo di destra in ogni ambito, persino a Sanremo. Il Ministro dell'interno, Piantedosi, prova a rassicurarci dichiarando che solo il tre per cento delle numerose manifestazioni pubbliche sono sfociate in momenti di tensione e manganellate. La matematica dell'orrore è ormai una costante per giustificare ogni cosa. Cosa vuol dire solo il tre per cento? Picchiamo sì, ma con una percentuale insignificante rispetto ai grandi numeri? Questa contabilità chi la tiene, chi l'autorizza?
Tutto questo sta accadendo anche a Gaza, fateci caso. Ora basta, la reazione di Israele è sproporzionata rispetto al vile attacco di Hamas! Quanti civili innocenti si possono lecitamente uccidere per poter dire che la risposta è adeguata? Dieci per ogni israeliano ammazzato? E i bambini quanti adulti valgono? Questo macabro conteggio ci ricorda qualcosa. Qualcosa che molti italiani ancora non hanno elaborato. I raduni dei nostalgici si svolgono regolarmente senza che nessuno si prende la briga di identificarli, probabilmente non è necessario, qualcuno conosce bene i loro nomi, magari li frequenta. In Germania il saluto romano è vietato per legge, da noi pure la Cassazione nicchia, fa le distinzioni.
Ma torniamo ai ragazzi, il diritto a manifestare pacificamente le proprie idee non è subordinato a nulla nella nostra Costituzione, i permessi servono solo per garantire che non ci sia pericolo per l'incolumità dei cittadini, non avere chiesto il permesso non autorizza le forze dell'ordine a tradire il solo ruolo che devono avere, ossia garantire che non ci siano scontri violenti, un bel cortocircuito considerando la non pericolosità di quel corteo composto da studenti in età pediatrica ordinati e pacifici.
L'elenco si sta facendo lungo: identificazioni di cittadini, censure e manganellate... è ormai fin troppo evidente, talmente evidente che lo stesso Presidente della Repubblica ha sentito il dovere di intervenire: “l’autorevolezza non si misura sui manganelli, usare i manganelli con i ragazzi è un fallimento”
si capisce bene perché questo governo spinge per la riforma del premierato, meno poteri al Presidente della Repubblica agevolerebbe il percorso a quanti non amano tutti questi fastidiosi equilibri di potere previsti dai Padri costituenti che avevano conosciuto il regime fascista.
E potrebbero pure riuscirci, dalla loro parte, oltre a quanti li votano, hanno una figura imponente: La Madonna del manganello, organizzando gruppi di preghiera permanenti potrebbero anche ottenere la Grazia recitando:
« O tu santo Manganello
tu patrono saggio e austero,
più che bomba e che coltello
coi nemici sei severo.
O tu santo Manganello
Di nodosa quercia figlio
ver miracolo opri ognor,
se nell’ora del periglio
batti i vivi e gli impostor.
Manganello, Manganello,
che rischiari ogni cervello,
sempre tu sarai sol quello
che il fascista adorerà. »
Un appello finale dunque, una contro preghiera laica e meno blasfema a quanti non vanno più a votare, il partito più grosso in Italia. Non è più tempo per la disillusione, non c'è più tempo se tutto questo vi fa paura.
Consigli per la lettura: Orbàn. Un despota in Europa, di Stefano Bottoni. Aggiungerei nel sottotitolo: l'amichetto di merende dell'attuale presidente del consiglio italiana. Le dittature si possono instaurare senza sparare un solo colpo di cannone.
Consigli per la visione, a proposito di Madonna del manganello e giusto per alleggerire un poco il clima con la pungente satira di Corrado Guzzanti nel mitico Fascisti su Marte.