L'abolizione immediata dell'IMU sui terreni agricoli, una maggiore trasparenza e un confronto aperto con le categorie interessate. Sono le tre richieste che Antonino Noto, un proprietario agricolo del Trapanese, ha avanzato, attraverso la nostra redazione, per affrontare e risolvere quello che ritiene un errore, soprattutto perché la maggior parte dei Comuni ha deciso di applicare l’aliquota massima prevista dalla legge.
“Vi scrivo per esprimere la mia profonda indignazione per l'iniqua tassa IMU sui terreni agricoli applicata dai Comuni italiani. La LEGGE 27 dicembre 2019, n. 160
( https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/12/30/19G00165/sg ) al comma 752 dice: “L'aliquota di base per i terreni agricoli è pari allo 0,76 percento e i Comuni, con deliberazione del consiglio comunale, possono aumentarla sino all’1,06% o diminuirla fino all'azzeramento. Risultato: gran parte dei Comuni hanno aumentato a 1,06 %, una decisione che penalizza ingiustamente un settore già in sofferenza. I cittadini hanno il diritto di essere informati e sensibilizzati su questa grave questione”.
Noto, quindi, spiega quali siano le ragioni della protesta: “Un'imposta vessatoria: la tassa IMU sui terreni agricoli rappresenta un onere insostenibile per molte famiglie e aziende agricole, già alle prese con le difficoltà legate al caro carburante, all'aumento dei prezzi delle materie prime e al crollo dei redditi; Un ostacolo all'agricoltura: l'IMU rischia di disincentivare l'attività agricola, con il conseguente abbandono dei terreni e la perdita di posti di lavoro. Un duro colpo per un settore strategico per l'economia del nostro territorio; Un'evidente disparità di trattamento: i terreni agricoli sono tassati come gli immobili di lusso, una disparità che non trova giustificazione alcuna; mancanza di trasparenza: il Comune non ha fornito adeguate informazioni su come saranno utilizzati i proventi della tassa IMU sui terreni agricoli”.
È a questo punto che Antonino Noto sottolinea le sue richieste: “l’abolizione immediata dell'IMU sui terreni agricoli: una misura necessaria per dare un po' di ossigeno alle famiglie e alle aziende agricole in difficoltà; una maggiore trasparenza: i Comuni devono comunicare in modo chiaro e dettagliato come saranno utilizzati i proventi della tassa IMU; un confronto aperto con le categorie interessate: le decisioni che riguardano il futuro del nostro territorio non possono essere prese senza il coinvolgimento di chi vive e possiede terreni agricoli”.
Infine, conclude sottolineando un altro aspetto: “alcuni terreni vengono dichiarati fabbricabili solo per fare cassa, perché zone senza un reale interesse alla costruzione, come in via Garibaldi a Dattilo”.