“Siamo donne oltre la sindrome c'è di più”, è questo il claim dell’associazione italiana persone Down per la giornata internazionale della donna. Le donne con disabilità devono trovare riconoscimento, devono potere avere e godere delle stesse condizioni e percorsi delle altre donne. Nessuna deve rimanere indietro.
In occasione dell’8 marzo l’associazione ha deciso di rilanciare il Manifesto del Forum Europeo Disabilità sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità.
Pari opportunità ed inclusione sono un ostacolo continuo per le donne con disabilità, solo il 48,3% lavora in Europa e solo il 24% lavora a tempo pieno. Poche partecipano alla vita politica con ruoli attivi.
Il Manifesto ha l’obiettivo di sensibilizzare l'Unione Europea in vista delle elezioni che si terranno a giugno. Parlare di disabilità è dirimente allo sviluppo della società, trovare percorsi che valorizzino le donne con disabilità non è più rimandabile. E’ così che si costruisce un futuro inclusivo prima ancora che alla pari, alle donne con disabilità deve essere garantito il diritto a candidarsi, ad essere parte attiva della politica e fare la differenza.
L’associatone italiana persone Down lancia un appello: “A tutti i movimenti femministi di rafforzare le loro azioni, accogliendo le diverse esperienze delle donne con disabilità. In vista delle elezioni europee del 2024, chiediamo all'Unione Europea e ai nostri governi la piena partecipazione delle donne con disabilità come elettrici e candidate a tutte le elezioni, comprese quelle del Parlamento Europeo, nazionali e locali”. Gianfranco Salbini è il presidente dell’associazione la sua opera di sensibilizzazione e di azione è forte: “Come tutte le donne, meritano di godere dei diritti fondamentali, inclusi il diritto all'istruzione, al lavoro, alla salute e alla partecipazione piena e attiva nella società. Tuttavia, spesso si trovano ad affrontare discriminazioni che limitano le loro possibilità professionali e personali. Inoltre, è importante garantire che le donne con sindrome di Down abbiano accesso a servizi sanitari di qualità, che rispondano alle loro esigenze specifiche. La lotta per l'uguaglianza e le pari opportunità per le donne con sindrome di Down non riguarda solo loro, ma riguarda l'intera società”.
E oggi 8 marzo c’è un altro dato che emerge: le donne sono più generose e svolgono più volontariato, c’è una maggiore propensione al dono. L'indagine "Noi doniamo”, realizzata dall'Istituto Italiano della Donazione lo dice chiaro: il 52% degli individui che donano sono donne. La partecipazione al Terzo settore da parte delle donne è di circa il 75%.