Lo scorso 8 marzo, ad Erice, sono stati presentati i primi risultati del recupero di una prima parte del Bosco dei Runzi ( rovi) del versante Nord Nord/Est della Montagna di Erice, l'antica San Giuliano ( ospitaliere ).
Il progetto ed i lavori portati avanti dall'ecosistemico Gianluigi Pirrera con la collaborazione dell'ex forestale Giacomo Coppola e di altri specialisti prende spunto da azioni sinergiche del paesaggista Pietro Pedone a seguito dei ritrovamenti del Ciliegio canino o Prunus mahleb, un ciliegio più che altro estetico o comunque usato per i suoi profumi. Durante i lavori sono venuti alla luce altre eccellenze come Iris, Perviche, Sambuchi assieme ad un percorso molto ripido in pietra, una scala di elevazione, che ha come penultima sostra la Torre circolare della Torretta Pepoli. Da li si giunge al Giardino del Balio di Erice, dove le sue due fontane, dell'Occhio e della Venere, sembrano calibrare il giardino ad orizzonti panottici e cosmici, giacché al vespro il Pianeta Venere si specchia sullo specchio d'acqua dell'ovale della fontana ed al mattino lo sguardo della Venere guarda verso il Sole, in attesa del prossimo Transito del Pianeta sul Sole ( la teoria del parallasse con cui fu determinata la Unita Astronomica come distanza tra Terra e Sole utilizzando il Pianera Venere in triongalazione).
Questi i fatti fino ad oggi ma il rinvenimento di più di 20 esemplari di Prunus mahleb e di una maestosa quercia Virgiliana nell'area dei lavori al Bosco dei Runzi collegato al percorso in salita con una Scala e la Torre, che evidentemente hanno significati simbolici di un percorso di perfezionamento etico ed estetico se non addirittura spirituale, fanno presagire una unità del sistema che trova il suo compimento nel Giardino del Balio che, se e' effettivamente orientato a biodiversità stellari rappresenterebbe una HANAMI di bellezza inquadrabile ma non raggiungibile come vuole una certa tradizione della cultura giapponese rivista su paradigmi europei. La probabile esistenza di un percorso e "giardino/parco" HANAMITICO ad Erice avrebbe quindi origini più antiche rispetto a quello del 1959 fatto realizzare a Roma dal Primo Ministro del Sol Levante e potrebbe dare lo spunto per un recupero integrato, ecosistemico e spirituale di questo pezzo di territorio pervaso di natura, scienza ed emozioni impalbabili ma turisticamente appetibili su scala mondiale.
In breve se nel Bosco ci si riconosce come Comunità sensibile in terra giunti al Giardino del Balio questa Comunità sensibile si riconosce nello spazio e nel Cosmo.