Diciannove donne, diciannove racconti, diciannove voci femminili che hanno dato voce alla “Forza delle Donne”, l’evento ospitato nel Palazzo del Governo di Trapani. Si è così celebrata la “Giornata internazionale della donna” non il canonico 8 marzo ma, in fondo, un giorno qualunque, a ricordare che ogni giorno si lavora per la parità di genere.
Rappresentanti del Tribunale di Trapani, delle Amministrazioni Comunali, delle Forze Armate e di Polizia e affermate professioniste, insieme hanno testimoniato con la propria esperienza i diritti conquistati e riconosciuti, nella vita e nel lavoro.
"Forza delle donne": ecco i 19 esempi
Hanno reso una testimonianza sul ruolo delle donne nella società: il Presidente del Tribunale di Trapani Daniela Troja, le Sostitute del Procuratore della Repubblica di Trapani Brunella Sardoni e Giulia Signaroldi, il Commissario Capo Cinzia Castiglione della Questura di Trapani, il Tenente Camilla Bernacchini Comandante del NORM del Comando Provinciale Carabinieri, il Capitano Adriana Curto Comandante della Compagnia Guardia di Finanza di Marsala, il Maresciallo ordinario Concettina Spitaletta del 6° Reggimento Bersaglieri, il Sottotenente di Vascello Raffaella Salvatore della Capitaneria di Porto di Trapani, il Tenente Nolfo Annamaria C° Sezione servizi Operativi controllo spazio aereo al 37° Stormo dell’Aeronautica di Birgi, l’Ispettore antincendio Giorgia Amato dei Vigili del Fuoco, la dottoressa Sveva Tatangelo Incorvaja Delegato dell’Area Psicosociale del comitato provinciale della Croce Rossa, la dottoressa Antonella Vaccara Dirigente dell’Ufficio Scolastico di Trapani, Laura Giambanco Responsabile di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate, Suor Mimì della Congregazione delle Suore della Carità di Namur, Elena Avellone Delegato provinciale del Coni, Silvia Bongiorno Presidente dell’Agesp e Daniela Toscano Sindaca di Erice.
L'intervento del Prefetto di Trapani Daniela Lupo
“La forza della donna sta nella sua profonda capacità di adattarsi – afferma Daniela Lupo, Prefetto di Trapani -, di saper vivere e condividere con la propria famiglia, il proprio compagno, i propri figli, ogni momento della vita e questo non è poco. Dalla donna “angelo del focolare” alla donna che ha combattuto per i propri diritti. Ricordiamo la storia di Franca Viola, una trapanese e quella delle donne che sono entrate in amministrazioni, svolgendo ruoli prima solo maschili e facendosi accettare per la capacità e la professionalità”. Quindi il Prefetto ha letto un messaggio di Franca Viola, la prima donna italiana ad aver rifiutato il matrimonio riparatore pubblicamente. Grazie a lei, la legge sul delitto d’onore e il matrimonio riparatore è stata cancellata.
La lettera di Franca Viola alle donne
“La domanda che piu spesso mi viene rivolta – scrive Franca Viola - è “come hai fatto, dove hai trovato la forza” e la mia risposta è sempre la stessa perché non ho mai pensato che il mio fosse stato un gesto coraggioso. Ho solo fatto quello che mi sentivo di fare. Ritengo che di strada ne è stata fatta ed è importante difendere i risultati raggiunti e darsi nuovi obiettivi per garantire tutela alle donne e ai soggetti deboli vittime quotidianamente di violenze e maltrattamenti. Alle giovani ragazze, donne del futuro, dico di non rinunciare mai alla propria liberà, di studiare, di non rinunciare alla propria determinazione e di combattere per le proprie scelte anche quando sembreranno impopolari e scomode - continua -. Di difendere i propri diritti e quelli altrui perché potranno vivere serenamente sapendo di avere fatto la cosa giusta”.
il Presidente del Tribunale di Trapani Daniela Troja
“La forza delle donne, secondo me – afferma Daniela Troja, Presidente del Tribunale di Trapani -, è la tenacia di non arrendersi anche di fronte a frasi e atteggiamenti che sviliscono un po’ la figura, anche involontariamente, da parte del pubblico maschile di tutte le professioni. Ma anche l’essere solidali, non essere donne nel senso peggiore del termine. È chiaro che la carriera deve essere presente e forte come elemento di motivazione, ma mai come elemento di separazione, di discordia e bisogna essere sempre felici di avere accanto un'amica, una collega, che magari è anche più intelligente di te e non per questo ci si deve sentire diminuiti. Bisogna cercare di restare compatti e, secondo me, i risultati già si vedono in tutti i campi professionali - continua Noi nate nel ’63 abbiamo partecipato al primo concorso in magistratura, molto avversato anche dai vecchi colleghi. Non eravamo ritenute degne. A me stessa di 32 anni fa direi di andare avanti e di non preoccuparsi. Di lasciare stare i sensi di colpa e vivere senza timori.