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15/03/2024 11:07:00

Chi è Croce, l'ex assessore arrestato. Il cugino è appena arrivato all'Asp di Trapani

E' nipote dell'ex procuratore di Messina, Luigi Croce, ed è cugino di Ferdinando Croce, appena nominato manager dell'Asp di Trapani in quota Fratelli d'Italia (lo rivela Il Fatto Quotidiano), Maurizio Croce, l'ex assessore regionale arrestato per corruzione su un appalto di 30 milioni di euro per la messa in sicurezza di un torrente.

Un terremoto giudiziario che sconvolge la politica regionale. Un appalto da 30 milioni di euro per la messa in sicurezza del torrente Bisconte, uno dei più importanti della zona sud della città, si trasforma in un intreccio di corruzione e finanziamento illecito alla campagna elettorale per la poltrona di sindaco.

Al centro dell'inchiesta, Maurizio Croce, figura chiave della politica siciliana. Super burocrate regionale, capace di navigare trasversalmente tra le forze politiche, Croce era candidato sindaco di Messina con il centrodestra, pur avendo ricoperto il ruolo di assessore al Territorio e Ambiente nella giunta di centrosinistra di Rosario Crocetta.

Un curriculum ricco di incarichi: commissario straordinario per il dissesto idrogeologico ininterrottamente dal 2017, con poteri speciali che gli sono valsi anche l'accusa di incompatibilità con la carica di consigliere comunale.

L'inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dai pm Carchietti e Todaro, svela un sistema di corruzione capillare. Dalle accuse emerge che circa 60mila euro del finanziamento elettorale di Croce provenivano proprio dall'impresa aggiudicataria dei lavori sul torrente. Il denaro, attraverso passaggi intermedi, finiva sui conti di persone di fiducia di Croce per poi giungere al mandatario della sua campagna elettorale.

Non solo. Francesco Carmelo Vazzana, uomo di fiducia di Croce, risulta aver ricevuto un Rolex da 20mila euro e lavori di ristrutturazione per 30mila euro. Ancora più gravi le dazioni a favore dei funzionari incaricati di sovrintendere ai lavori: ben 80mila euro di ristrutturazioni nelle loro abitazioni private, oltre al pagamento di una retta universitaria da 7mila euro per uno dei funzionari.