Sessanta persone, tra cui donne e bambini, hanno perso la vita in un naufragio al largo della Libia. I loro corpi non sono stati ancora recuperati. Lo rende noto l'ong Sos Méditerranée, che ha soccorso 25 superstiti a bordo della motonave Ocean Viking.
I naufraghi, partiti da Zawiya in Libia sette giorni fa, erano stati avvistati alla deriva su un gommone senza cibo né acqua. Il loro motore si era rotto dopo tre giorni di viaggio. I soccorritori li hanno trovati in condizioni critiche: due di loro sono stati evacuati in elicottero in Sicilia per complicazioni mediche. Gli altri, tra cui 35 minori, presentano ustioni, disidratazione, ipotermia e sono sotto shock per la tragedia vissuta.
Secondo Sos Méditerranée, l'imbarcazione soccorsa da Ocean Viking potrebbe essere la stessa segnalata da Alarm Phone, la linea telefonica di emergenza per i migranti in difficoltà in mare, e non raggiunta dalla Guardia Costiera libica.
Dopo il primo salvataggio, su richiesta delle autorità italiane, Ocean Viking ha soccorso altre 224 persone in due distinte operazioni: 113 da una barca di legno, a cui erano stati forniti giubbotti di salvataggio da Trotamar III (il veliero di ricerca e salvataggio di People on Motion), e 88 da un gommone sovraffollato, con il supporto di Sea Bird 2 (l'aereo di Sea-Watch).
In ottemperanza al decreto Piantedosi del 2023, convertito in legge, che assegna alle navi di soccorso i porti più lontani, Ocean Viking è stata diretta ad Ancona con 448 migranti a bordo, di cui 35 minori. "Il viaggio di 1.450 km - denuncia l'ong - rischia di peggiorare le loro già precarie condizioni mediche. Abbiamo chiesto alle autorità un porto più vicino."
I giorni supplementari di navigazione imposti ad Ocean Viking mettono a rischio la catena dei soccorsi civili nel Mediterraneo, già compromessa dal fermo di ben tre navi umanitarie: Humanity 1, bloccata a Crotone dopo un salvataggio multiplo, Sea-Watch 5 fermata a Pozzallo per 20 giorni e Sea-Eye 4 bloccata a Reggio Calabria per 60 giorni.
L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni definisce "ampiamente insufficiente" l'attuale sistema di soccorso nel Mediterraneo, mentre l'UNHCR esprime "profonda tristezza" per l'ennesima tragedia.
Di fronte all'ennesima "strage degli innocenti", Avs e M5S criticano il governo. "Questo dolore dovrebbe far riflettere Giorgia Meloni sull'inutilità di rinnovare gli accordi con la Libia," afferma Riccardo Magi (+Europa). Elly Schlein, segretaria del PD, critica anche l'Europa: "Domenica la presidente della Commissione Ursula von der Leyen si prepara a volare con Giorgia Meloni in Egitto, come già in Tunisia, a promettere risorse al regime di Al-Sisi per fermare le partenze, in un Paese che non è sicuro né per gli egiziani né per gli altri. Continueremo a batterci per la solidarietà europea."
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Secondo il nuovo servizio di identificazione e fotosegnalamento, i 51 migranti recuperati il 14 marzo nelle acque dell’isola di Lampedusa, sarebbero stati traghettati al molo Ronciglio a Trapani, inaugurato nella stessa mattinata. Proprio in questo molo si trova, infatti, il posto strategico che ospita la struttura amovibile di identificazione e fotosegnalamento appena inaugurata, accuratamente selezionato due anni fa, nel 2022, dal questore Salvatore La Rosa.
La struttura del di identificazione e fotosegnalamento
Il molo del Ronciglio è un posto strategico per fronteggiare il flusso migratorio di cui il Trapani fondamentale per effettuare le operazioni che prima si svolgevano al CPR di contrada Milo. Due container e un camper sono parte della struttura di identificazione e fotosegnalamento. Nello spiazzo antistante saranno sistemati i gazebo di Croce Rossa e Asp, per controllare lo stato di salute dei naufraghi e distribuire scarpe, abiti, beni di prima necessità.
Insieme, garantiscono che le attività di identificazione degli immigrati avvengano tutte nello stesso identico posto, così da evitare a tutte le forze dell’ordine e le altre realtà coinvolte, come Polizia, Cabinieri, Finanza, Capitaneria di porto, Croce Rossa di avere un sovraccarico di lavoro, e soprattutto per evitare la separazione dei percorsi.
All'inaugurazione, aperta alla stampa, erano presenti il Prefetto Daniela Lupo, il questore Salvatore La Rosa, insieme con funzionari del Ministero dell’Interno, rappresentanti delle Istituzioni e degli Enti solitamente chiamati ad intervenire in occasione degli sbarchi.
Qui il video.
Ronciglio centro identificazione migranti from Tp24 on Vimeo.