Un regalo giudicato di non particolare rilevanza. Sicuramente non sufficiente per emettere una condanna.
E così il Tribunale di Marsala (presidente: Vito Marcello Saladino, giudici a latere Francesco Paolo Pizzo e Chiara Vicini) ha assolto per la “particolare tenuità del fatto” le due imputate nel processo relativo al caso di un regalo fatto per ottenere, secondo l’accusa, il riconoscimento di una pensione di invalidità.
Imputate erano la dottoressa Antonietta Barresi, componente della commissione medica presso l’Inps, e Zina Maria Biondo, figlia dell’uomo (Pietro Biondo) per il quale era stata chiesta la pensione. Regalia: due preziosi (ma non troppo, a quanto pare) vasi acquistati in una gioielleria di Gibellina.
I fatti contestati dall’accusa si sarebbero svolti a Castelvetrano nel marzo 2018. A difendere le due imputate sono gli avvocati Giuseppe Parrinello e Giuseppe Ferro jr. “Il fatto – ha dichiarato quest’ultimo dopo la lettura della sentenza – è stato riportato nel giusto alveo. Siamo ovviamente soddisfatti”. L’indagine sulle false invalidità è un troncone dell’operazione “Artemisia” condotta dai carabinieri nel marzo 2019 e nasce dalle intercettazioni effettuate nell’inchiesta principale sulle “mazzette” e il voto di scambio in cui era coinvolto anche Giovanni Lo Sciuto, ex deputato regionale.