Campagna elettorale per le europee già iniziata, manca ancora l’ufficialità ma è solo questione di ore, Matteo Renzi ha incontrato Totò Cuffaro e siglato l’accordo per una lista, “Il Centro”, che metterà insieme cuffariani, renziani, boniniani, mastelliani e socialisti.
Una lista che mira agli Stati Uniti d’Europa alla quale non parteciperà Carlo Calenda.
Uno dei candidati di questa nuova aggregazione elettorale è Marco Zambuto, uno di famiglia per Totò Cuffaro, visto che è il genero.
Zambuto tra le sue rocambolesche capriole in giro per i partiti adesso è cuffariano, quanto meno per nuovo legame familiare.
E’ stato sindaco della città di Agrigento per l’UDC ma il mandato l’ha terminato dentro il Partito Democratico, allora sosteneva di essere renziano.
Non è nuovo alla competizione europea, ci provò nel 2014 proprio con il PD di Renzi ma non riuscì ad arrivare a Bruxelles. Adesso gioca una partita con vento a favore, la sua candidatura esclude quella di Cuffaro, i voti però dell’ex governatore della Sicilia, condannato per mafia a 7 anni e mezzo, pena interamente espiata in carcere, oggi riabilitato, serviranno alla carriera politica di Zambuto.
Prima di arrivare alla DC di suo suocero ha fatto l’assessore regionale con Nello Musumeci, voluto da Gianfranco Micchichè, un’altra genialata dell’ex coordinatore azzurro.
Zambuto, dopo avere girato i partiti un pò come si visitano i templi, correrà per un seggio alle europee per la circoscrizione Sicilia-Sardegna, claim elettorale: “la politica è un affare di famiglia”.
Non va benissimo nemmeno per il Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo, dopo avere rotto il sodalizio con la Lega di Matteo Salvini adesso vira verso Forza Italia.
Marcello Caruso, coordinatore regionale di Forza Italia, durante l’incontro con Lombardo, alla presenza del presidente Renato Schifani, ha illustrato il progetto del partito, che si prefigge di coinvolgere in modo attivo tutte le formazioni politiche che si riconoscono nei valori e nei programmi del Partito Popolare Europeo.