E’ stata una testimonianza drammatica, e al contempo lucida e precisa, quella del 33enne marsalese Davide Russo. Una deposizione con cui, in Tribunale, a Marsala, si è aperto il processo che per tentato omicidio, rapina aggravata ed evasione dagli arresti domiciliari vede imputato Vincenzo Piero Li Vigni, di 19 anni.
Il giovane, in carcere dal 17 giugno 2023, nella notte tra il 14 e il 15 giugno dello scorso anno, agì insieme ad un minore per cui procede la Procura dei minorenni di Palermo.
“Stavo per comprare un pacchetto di sigarette al distributore automatico di contrada di contrada Cuore di Gesù – ha detto la vittima, parlando a pochi metri di distanza dall’imputato - quando sono arrivati due ragazzi suo uno scooter. Uno dei due prende le chiavi della mia auto. Io chiedo: che fai? E Li Vigni mi dice: ‘tu hai disturbato mia sorella’. Io rispondo: ‘non conosco né te, né tua sorella’. A questo punto iniziano a colpirmi con calci e pugni…”.
Russo ha confermato quanto aveva già raccontato a Tp24 nell'immediatezza dei fatti.
Subito dopo il fatto, i carabinieri hanno identificato i due protagonisti dell’aggressione grazie alle immagini di una telecamera di sorveglianza che ha ripreso l’intera scena. Immagini che il pm Paolo Bianchi ha chiesto di produrre nel processo.
“Io ho cercato di parare i colpi, altrimenti mi ammazzavano – ha aggiunto la vittima – ho chiuso gli occhi e mi proteggevo la faccia con le mani. A darmi calci e pugni è stato soprattutto Li Vigni. Poi, il minorenne, avendo visto arrivare un’auto scura, ha detto all’altro: ‘scappiamo, arrivano gli sbirri’. E sono andati via in direzione di Marsala. E invece su quell’auto c’erano due donne che mi hanno soccorso, due angeli, forse madre e figlia. Poi, ho telefonato alla mia ragazza e in ambulanza mi hanno portato in ospedale”.
Le ipotesi di reato di tentato omicidio e rapina in concorso (uno dei due si è impossessato della chiave di accensione dell’auto della vittima per non consentirne la fuga, lasciandola poi a terra) sono aggravate dai “futili motivi e dall'aver agito con crudeltà”.
Gli aggressori spiegarono, poi, di avere sbagliato persona. Volevano punire un uomo che avrebbe molestato la sorella di uno dei due e il loro obiettivo aveva un’auto simile a quella della persona incontrata quella notte.
Li Vigni è difeso dall’avvocato Piero Marino. Oltre alla vittima dell’aggressione, si è costituito parte civile anche il Comune di Marsala, per il clamore che ebbe la vicenda sul piano mediatico.
Ad assistere Russo è l’avvocato Antonino Salvatore Giustiniano, mentre legale del Comune è Cosimo Di Girolamo. “Quando hanno preso le chiavi dell’auto – ha inoltre affermato lo sfortunato giovane - pensavo ad uno scherzo… Adesso, non esco più di casa dopo le 19 / 19.30 e sono anche in cura con farmaci per l’ansia”.
Il 13 maggio saranno ascoltati i carabinieri che si sono occupati del caso.