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18/04/2024 07:35:00

Violenza sessuale sulla figlia, poliziotto alcamese condannato a undici anni

Si è concluso con una condanna a 11 anni di reclusione il processo di primo grado a carico di un ex poliziotto alcamese, accusato di violenza sessuale ai danni della figlia adottiva. Nello stesso procedimento la moglie è stata condannata a 4 anni per maltrattamenti.

La denuncia e l'arresto - L'agente, in servizio al commissariato di Alcamo, era stato arrestato nel settembre del 2020 al termine di un'indagine lampo della Procura di Trapani, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Agnello e condotta dalla pm Francesca Urbani. L'accusa nei suoi confronti era di aver abusato sessualmente della figlia adottiva per oltre dieci anni, a partire da quando la ragazza era ancora minorenne. La figlia del poliziotto aveva sporto denuncia presso la caserma dei carabinieri di Balestrate solo tre giorni prima dell'arresto del padre. Da allora, l'uomo si trova in carcere a San Giuliano Milanese e non gli sono mai state concesse misure alternative.

Le condanne - Per l'uomo, difeso dall'avvocato Mario Vitiello, il pm aveva chiesto una pena superiore di un paio d'anni.  Anche la moglie dell'ex poliziotto, difesa dall'avvocato Anna Maria Benenati, è stata condannata a 4 anni di reclusione per maltrattamenti nei confronti della figlia adottiva. In un primo momento, alla donna era stato contestato anche il reato di estorsione, ma l'accusa è poi caduta.

I fatti contestati - Secondo l'accusa, il poliziotto avrebbe abusato sessualmente della figlia adottiva per anni, approfittando del suo ruolo di genitore e della sua autorità. Le violenze sarebbero iniziate quando la ragazza era ancora minorenne e sarebbero proseguite anche dopo la sua maggiore età. L'uomo avrebbe molestato la figlia, invitandola ad appartarsi per consumare rapporti sessuali e facendole pressioni psicologiche. Le chat su WhatsApp tra i due, piene di messaggi espliciti e insistenti, sarebbero state la prova chiave per inchiodare l'uomo alle sue responsabilità.