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18/04/2024 06:00:00

La scuola “Giuseppe Di Matteo” e il ricorso al Tar del comune di Castelvetrano

 L’assessore regionale all’Istruzione Mimmo Turano aveva firmato il decreto  sul piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica 2024/2025 ma, per la parte che riguarda Castelvetrano, il comune ha fatto ricorso al Tar di Palermo (che ha fissato l’udienza per il prossimo 21 giugno).

Nel recente passato si era accesa una polemica sull’ipotesi che il piano cancellasse la scuola intestata al Piccolo Giuseppe di Matteo, dopo l’arresto di Messina Denaro.

 

Nel dicembre scorso, Turano aveva chiarito la vicenda (qui l’intervista a Tp24), spiegando che “la scuola Di Matteo rimarrà aperta. Si continuerà a chiamare scuola Di Matteo e, dato che è un circolo didattico, sarà accorpata ad altre scuole per diventare un istituto comprensivo”.

 

Ma secondo l’ufficio legale del comune di Castelvetrano, che ha presentato il ricorso al Tar, il decreto sarebbe illegittimo perché sarebbe stata ignorata la decisione della Conferenza provinciale, che aveva escluso tutti gli istituti di Castelvetrano dal piano di dimensionamento. Secondo il legale dell’ente, la riorganizzazione voluta dalla Regione Siciliana produrrebbe  “una evidente violazione della continuità didattica, che andrà a colpire gli alunni frequentanti l’attuale secondo circolo didattico Di Matteo”.

In sostanza, col decreto approvato a gennaio scorso, verrebbero soppressi il circolo didattico Giuseppe Di Matteo e i plessi Dante Alighieri e Ruggero Settimo, aggregati all’istituto Radice-Pappalardo. Mentre il plesso Croce verrebbe aggregato all’istituto Capuana-Pardo. Che dal prossimo anno scolastico, cambierebbe il suo nome in Giuseppe Di Matteo.

 

Insomma, il punto principale della questione non riguarderebbe il simbolo in sé.