“Il carcere è da sempre funzionale al sistema e la sua crescita in termini di sempre maggior numero di detenuti è direttamente proporzionale alla decrescita dei diritti sociali e civili. Il carcere sorregge e alimenta la privazione dei diritti dentro e fuori le mura e tenderà ad essere sempre meno rieducativo e più disumanizzante fino a quando le richieste di esecuzioni esemplari rappresenteranno la più forte base di consenso politico”. E’ questo l’attacco di una nota dell’associazione nazionale “Yairaiha ETS”, il cui rappresentante è l’avvocato marsalese Vito Daniele Cimiotta. “Il carcere – prosegue la nota - è talmente funzionale da non risparmiare neanche i più giovani risucchiati in una spirale di inaudita violenza e deprivati di ogni forma di dignità".
Esattamente in questa direzione prende forma la proposta a firma Fratelli d’Italia, che intende abolire il reato di tortura e derubricarlo ad aggravante comune, ponendo a rischio la punibilità di chi usa la violenza come strumento di sopraffazione. Abbiamo sempre denunciato ogni forma di abuso ai danni di detenuti e detenute ma il senso di indignazione non può che essere di maggiore intensità quando ad essere colpiti sono minorenni. Le recenti rivelazioni di vessazioni, torture e abusi sessuali contro i minori detenuti nel carcere minorile Cesare Beccaria di Milano sono un oltraggio al più profondo senso di umanità. Le carceri dovrebbero essere luoghi di rieducazione e reintegro sociale, ma è sempre più evidente che si lavora in senso contrario. Si coltiva e si pratica odio per generare altro odio in istituzioni totali che assumono sempre più l’aspetto di incubatrici di violenza e disperazione. È imperativo che la società civile agisca perché gli organi preposti agiscano con determinazione e imparzialità per garantire il rispetto dei diritti umani e proteggere i più vulnerabili.
"Come Associazione Yairaiha ETS, ci impegniamo sin da subito a monitorare le fasi di indagini e a costituirci come parte civile nel processo penale, per assicurare che giustizia sia fatta per le vittime e che tali abusi siano debellati dal sistema penitenziario. Inoltre, ricordiamo i casi precedenti avvenuti nelle carceri di San Gimignano, Biella (nonostante l’ordinanza del Tribunale di Torino
abbia escluso i reati di tortura), Santa Maria Capua Vetere, Reggio Emilia – dove l’associazione è stata recentemente ammessa come parte civile nel processo – Foggia, e così via, senza dimenticare le situazioni che rimangono nell’ombra o i casi che, per vari motivi, i detenuti non denunciano per paura di ritorsioni. La lotta contro le violenze in carcere è una lotta per la difesa dei diritti umani e per la costruzione di una società più giusta e solidale. E questo è il commento dell’avvocato Vito Cimiotta: “Ritengo che i fatti contestati agli agenti di polizia penitenziaria nell’ambito del procedimento per le torture al carcere minorile Cesare Beccaria di Milano siano di estrema gravità, soprattutto considerando che riguardano soggetti minori. Fatti che non ci lasciano increduli, se
consideriamo che già da troppo tempo le carceri italiane sono diventati luoghi di violenza ove vengono calpestati tutti i principi costituzionali”.