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25/04/2024 06:00:00

Salvatore Ficili, le risposte del candidato sindaco che non vuole i voti degli evasori

 Martedì scorso, a Castelvetrano, c’era Cateno De Luca  a sostenere il candidato sindaco Salvatore Ficili, alle prossime amministrative che si svolgeranno l’8 e il 9 giugno. Il parlamentare regionale di Sud chiama Nord e sindaco di Taormina è candidato alle elezioni europee con la lista Libertà e, con lui, c’erano i candidati Antonio Parrinello e Giulia Ferro.

 

De Luca ha respinto le accuse di populismo, “dal momento che, siamo gente del popolo, ma abbiamo sempre amministrato bene” e, tra le altre cose, ha voluto sottolineare anche come “questa terra va liberata dalle logiche politico-mafiose”.

A margine dell’incontro, abbiamo fatto al candidato sindaco Salvatore Ficili qualche domanda

 

Questa candidatura nasce dopo aver avuto delle trattative con altre forze politiche. Quali? E perché non sono andate a buon fine?

 

Quasi tutte le forze politiche hanno avuto contatti con noi, magari non con me personalmente, ma con Francesco Casablanca, Filippo Carimi e altri delegati del direttivo di Sud chiama Nord e di Castelvetrano Semplice. Trattative laboriose che sono durate mesi, in cui però proponevano sempre di fare un passo indietro. Tutti prospettavano il loro sindaco, abbiamo ricevuto quattro o cinque proposte di vice sindacatura, che abbiamo respinte tutte, perché non crediamo che le altre forze politiche avrebbero portato avanti i valori in cui noi crediamo.

 

Lei politicamente ha iniziato col Movimento 5 Stelle, poi però lo abbiamo visto come assessore designato a supporto della candidatura di Luciano Perricone, poi ritiratosi perché arrestato nell’operazione Artemisia. E tra gli altri assessori designati c’era anche l’avvocato Giovanni Lentini, che adesso è candidato sindaco con Unione per Castelvetrano. Da “colleghi” assessori nel 2019 a candidati sindaci avversari oggi.

 

Gli attivisti 5 Stelle, allora non vollero aspettare i famosi 20 giorni in seguito ad un mio procedimento penale (riguardante il periodo in cui svolgevo il ruolo di comandante della polizia municipale) in cui ero stato assolto con formula piena. Ci sarebbe potuta essere la concreta possibilità di una mia candidatura, ma fu candidato Enzo Alfano. A quel punto mi sono ritenuto libero e ho aderito al progetto civico che mi aveva proposto Giovanni Lentini, a supporto della candidatura di Perricone. Anche lì però portavo i miei valori contro la corruzione, per la trasparenza, la semplificazione… Ma l’intera giunta designata era fatta da tecnici, l’unico politico era Perricone. Una settimana dopo, ci sono stati gli arresti di Artemisia. Ovviamente nessuno avrebbe potuto prevedere una cosa del genere. Lentini oggi era tornato per coinvolgermi nel suo progetto, ma stavolta non ho ripetuto lo stesso errore.

 

Lei sta puntando molto anche sulla necessità di stanare gli evasori e costringere i debitori a pagare i tributi. In una comunità dove pare che le tasse le paghi il 50% della popolazione, non si rischia una sorta di potenziale dimezzamento delle preferenze? Chi non paga, tende a mantenere lo stesso proposito.

 

Io non voglio i voti degli evasori, perché li combatterò. E lo farò non soltanto con le tecniche che ha illustrato poco fa Cateno De Luca. Io avvocato per passatempo, ma principalmente sono un informatico: gli incroci li farò personalmente, perché sono specializzato in banche dati. Sulla stessa linea dell’Agenzia delle Entrate, faremo in modo tale che il cittadino avrà la possibilità di accedere on line con lo Spid alla propria situazione tributaria, per controllare la propria regolarità. Sarà una cosa che gestirò personalmente, senza intermediazione di ditte esterne. In questo modo il cittadino troverà trasparenza della propria situazione, potendo eventualmente chiedere on line delle correzioni, e avrà meno spinta a non pagare. Recentemente il comune ha fatto un buon lavoro per l’identificazione degli evasori, incrociando i dati anagrafici, ma non basta. Occorre fare anche altri tipi di incroci, per esempio con i dati catastali. Oppure informatizzare il prelievo dei mastelli per i rifiuti. I metodi ci sono e li utilizzerò anche personalmente.

 

A Castelvetrano c’è ancora la mafia?

 

Certo che c’è, non è sparita con l’arresto di Matteo Messina Denaro. Bisogna sempre stare attenti. Noi siamo un comune che è stato commissariato per infiltrazioni mafiose. Non è una cosa da sottovalutare, perché significa che persone poco raccomandabili, che utilizzano la prevaricazione e la prepotenza, avevano comparti all’interno del comune. Noi vogliamo concentrare i contatti con il pubblico all’interno di un unico ufficio di relazioni (per cittadini, imprese, tecnici, professionisti…) in modo che avvengano telematicamente o in presenza, ma lasciando sempre traccia appunto in unico ufficio, fatto da persone intelligenti, cordiali e competenti.

 

E la corruzione?

 

Certo che c’è. Ma non dobbiamo solo identificarla con la tangente o con comportamenti penalmente rilevanti. Mi riferisco più al clientelismo, che è il male vero di questa città. Un clientelismo spietato, che nel corso degli ultimi quarant’anni ha reso vittima il cittadino comune. Cioè quello che non cerca scorciatoie per ottenere ciò che in realtà gli spetterebbe di diritto.

C’è gente che cerca particolari conoscenze perfino per un cambio di residenza, figuriamoci per una pratica Suap o una concessione edilizia. Ecco, la semplificazione del rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione non potrà che portare la gente a non aver bisogno del politico di turno per essere accompagnato e assistito. Perchè è così che si instaurano meccanismi elettorali incredibilmente viziosi.

 

Perché l’alleanza col Partito democratico è fallita?

 

Per la candidatura a sindaco, il direttivo di Sud chiama Nord portava avanti il mio nome, mentre quello del Partito Democratico il nome di Marco Campagna. Nessuno dei due ha fatto un passo indietro. Che non avrebbero potuto fare comunque, visto che i direttivi si erano espressi. Forse si sarebbero potute fare le primarie, ma non ci sarebbe stato il tempo materiale. E quindi…

 

Mentre l’ipotesi di una coalizione insieme al Pd e al M5S?

 

E’ naufragata, perché in una riunione regionale, sia il Pd che Sud chiama Nord era contrario alla proposta di candidatura di Enzo Alfano, che secondo noi in questi anni ha lavorato male. Ma personalmente non ho niente contro Alfano, siamo in buoni rapporti, e credo che sia anche giusto che un sindaco uscente si sottoponga al giudizio elettorale.

 

Egidio Morici