Limitatamente al reato di maltrattamenti in famiglia, la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio ad altra sezione della Corte d’appello di Palermo la sentenza con cui, a fine maggio 2021, il Tribunale di Marsala ha condannato Giacomo Minolfo, adesso 25enne, a tre anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia, violenza privata e lesioni personali, mentre lo ha assolto dalle accuse di violenza sessuale e sequestro di persona (segregazione tra le mura di casa).
Per gli ultimi due reati, comunque, era stato lo stesso pm Marina Filingeri, chiedendo una pena a 3 anni e 7 mesi, ad affermare in dibattimento non sono stati provati. La decisione della Suprema Corte è riferita, in una precisazione, dall’avvocato Fabio D’Anna, che ha difeso Minolfo nel processo e che ha redatto prima l’atto d’appello e poi il ricorso in Cassazione. Per il reato di maltrattamenti, dunque, è stato disposto un nuovo giudizio davanti ad altra sezione della Corte d’appello di Palermo.
Pertanto, la pena inflitta dal Tribunale di Marsala dovrà essere oggetto di un nuovo accertamento giudiziale. Intanto, sempre davanti il Tribunale di Marsala (giudice monocratico), pochi giorni fa, a carico di Giacomo Minolfo è stato avviato un altro processo. Stavolta le accuse sono tentata estorsione e atti persecutori (stalking). In questo secondo processo a difendere il giovane marsalese è l’avvocato Cristoforo Maggio.