“… Se non ci fosse il bambino, ti spaccherei la faccia!”. Sarebbe stata questa, secondo l’accusa, la frase che il 50enne mazarese Fabrizio Bruno avrebbe detto al cognato Giuseppe Maria Arangio, 39 anni, marsalese. Una frase che ha fatto finire Bruno sotto processo davanti al giudice di pace di Marsala con l’imputazione di minacce.
Il fatto sarebbe accaduto a Mazara del Vallo il 31 dicembre 2019. A difendere l’imputato è l’avvocato Salvatore Fratelli, mentre legale di parte civile per “Peppe” Arangio, noto per essere l’ideatore, nonché presidente, del “Centro uomini maltrattati”, è l’avvocato Vincenzo Forti. Dopo le prime battute il processo è stato rinviato al prossimo 7 novembre, quando verrà ascoltata la “persona offesa”, dalla cui denuncia è scaturito il procedimento penale.
La vicenda si inquadrerebbe in contrasti familiari sfociati nella separazione dell’Arangio dalla moglie. Quest’ultima, peraltro, recentemente denunciata per stalking proprio dall’ex marito.