L’avvocato marsalese Vito Daniele Cimiotta è stato inserito come componente nell’Osservatorio nazionale Giustizia minorile dell’Unione camere penali italiane. Un incarico prestigioso per il giovane penalista di Capo Boeo che arriva a due settimane di distanza dalla dura nota dell’associazione nazionale “Yairaiha ETS”, di cui è rappresentante proprio l’avvocato Cimiotta, sui fatti del carcere minorile “Cesare Beccaria” di Milano.
“Il carcere – recitava quella nota - è da sempre funzionale al sistema e la sua crescita in termini di sempre maggior numero di detenuti è direttamente proporzionale alla decrescita dei diritti sociali e civili. Il carcere sorregge e alimenta la privazione dei diritti dentro e fuori le mura e tenderà ad essere sempre meno rieducativo e più disumanizzante fino a quando le richieste di esecuzioni esemplari rappresenteranno la più forte base di consenso politico”.
“Il carcere – proseguiva la nota - è talmente funzionale da non risparmiare neanche i più giovani risucchiati in una spirale di inaudita violenza e deprivati di ogni forma di dignità. Esattamente in questa direzione prende forma la proposta a firma Fratelli d’Italia, che intende abolire il reato di tortura e derubricarlo ad aggravante comune, ponendo a rischio la punibilità di chi usa la violenza come strumento di sopraffazione. Abbiamo sempre denunciato ogni forma di abuso ai danni di detenuti e detenute ma il senso di indignazione non può che essere di maggiore intensità quando ad essere colpiti sono minorenni. Le recenti rivelazioni di vessazioni, torture e abusi sessuali contro i minori detenuti nel carcere minorile Cesare Beccaria di Milano sono un oltraggio al più profondo senso di umanità. Le carceri dovrebbero essere luoghi di rieducazione e reintegro sociale, ma è sempre più evidente che si lavora in senso contrario. Si coltiva e si pratica odio per generare altro odio in istituzioni totali che assumono sempre più l’aspetto di incubatrici di violenza e disperazione. È imperativo che la società civile agisca perché gli organi preposti agiscano con determinazione e imparzialità per garantire il rispetto dei diritti umani e proteggere i più vulnerabili. Come Associazione Yairaiha ETS, ci impegniamo sin da subito a monitorare le fasi di indagini e a costituirci come parte civile nel processo penale, per assicurare che giustizia sia fatta per le vittime e che tali abusi siano debellati dal sistema penitenziario”.