Questa mattina a Roma ci saranno i dirigenti della DC di Totò Cuffaro, insieme al segretario regionale Stefano Cirillo.
Qualche giorno fa, infatti, in una riunione regionale sono state elaborate alcune proposte che verranno illustrate oggi, durante una riunione dell'ufficio politico nazionale, dei segretari e commissari regionali della DC.
Quasi certamente si parlerà pure di voto, la Dc ha solamente detto che resta ancorata al progetto del centrodestra anche per le elezioni europee, quindi si rinnova questo sodalizio ma non ha ancora indicato candidati o lista.
E’ possibile che Cuffaro non lo faccia, che decida di non manifestare la scelta per non tornare ad un dibattito mediatico che può danneggiare.
Matteo Renzi ha parlato, sabato a Palermo, di una aggressione mediatica ma in verità la vera aggressione Cuffaro la subisce dai partiti e dalla loro classe dirigente. I veti, riguardano solo i partiti con la loro doppia moralità: servono i voti dei democristiani fino a quando resterano nascosti. Come se la politica fosse la Caritas, che si immolasse in una campagna elettorale per portare i voti a chi non è del proprio partito, essendo tra le altre cose giudicati senza averne titolo.
Cuffaro per legge ha tutte le carte in regola non solo per fare politica ma anche per candidarsi attivamente. A storcere il naso i partiti che hanno posto il veto, però quei voti fanno gola a tutti e saranno voti che il 9 giugno, ad operazione di voto conclusa, faranno la differenza.
Così come la differenza la potevano fare quei partiti che con Cuffaro hanno intessuto tentate alleanze, salvo poi come Giuda rinnegarlo.
Le elezioni europee possono diventare, intanto, una prova di forza all’interno dei partiti che hanno schierato i big, di segno contrario è Marco Falcone: “L'Europa non è una giostra da cui salire o scendere a piacimento, le Europee non sono una palestra dove fare esercitazioni muscolari. Lo abbiamo detto fin da marzo, quando abbiamo iniziato la campagna elettorale con le idee chiarissime: noi siamo in campo per avvicinare l'Ue alle Isole d'Italia, per dare voce a Sicilia e Sardegna nel contesto europeo. Dove, cioè, si decide l'80 per cento della nostra legislazione nazionale e quindi dove la nostra terra deve essere rappresentata al meglio. È su questo che ci confrontiamo con le migliaia di persone che stiamo incontrando in queste settimane. Parliamo di indirizzi programmatici, del progetto di "Europa dei Fatti". Le alchimie di qualche segreteria politica non sono il tema di questa campagna, perché non è ai giochi di poltrone che guardano i cittadini e gli elettori azzurri”. L’assessore della Regione Siciliana Marco Falcone, candidato di Forza Italia alle Europee di giugno nel collegio Isole, ha fatto il punto sulla campagna elettorale a trenta giorni dall’apertura delle urne: “Nel prossimo quinquennio a Bruxelles si prenderanno decisioni fondamentali su lavoro, ambiente, economia, sicurezza internazionale, prospettive geopolitiche. Per essere incisivi occorre, dunque, una rappresentanza animata dalla cultura del fare. Chi va a Bruxelles deve avere l'Ue come orizzonte, non come tattica del momento, con la capacità di interpretare appieno i territori e le aspettative dei cittadini. Questo è l’obiettivo di Forza Italia, il partito fondato da Silvio Berlusconi nel centrodestra, oggi guidato dalla forza rassicurante del segretario nazionale Antonio Tajani con una attrattività crescente”.
Della necessità di contrastare il qualunquismo con le idee e con il contatto con i territori parla Lidia Tilotta, candidata con il Pd, intervistata da Tp24.
“Se non riprendiamo a parlare con le persone tutto diventa autoreferenziale- dice Tilotta. C'è bisogno di cominciare un'azione che parta dal basso. Dobbiamo ricominciare a costruire. Bisogna tornare a parlare di idee e di valori, altrimenti continuerà ad esserci il trasformismo. Se noi parliamo con chi protesta col trattore appena gli nomini l'Europa ti ignora, ma bisogna spiegare le cose bene. Bisogna mettere insieme scuole, università, imprenditoria e mettere a disposizione delle imprese il know europeo degli studenti".
Giuseppe Belvisi, candidato del Pd, è il primo candidato di Pantelleria alle elezioni europee. “Andiamo in Europa per renderci protagonisti di un cambiamento, per porre attenzione a territori marginali. Per dire che non possono ricordarsi di noi solo per mettere in atto politiche migratorie o politiche di difesa, ma ci sono potenzialità economiche enormi”. Una candidatura non scontata. “Ho ricevuto messaggi da parte di tanti siciliani, ho trovato tanto calore intorno a me”.
E ieri ha molto pesato sulla politica e sulla campagna elettorale l’arresto del governatore della Liguria, Giovanni Toti.
A commentarlo Nuccio Di Paola, coordinatore regionale del Movimento Cinque Stelle: “Non passa giorno senza che le cronache non ci raccontino di scandali, ruberie e inchieste che coinvolgono politici. Una situazione insostenibile che scalfisce la credibilità della politica e delle istituzioni e che ha l’effetto devastante di allontanare i cittadini dalle urne. Solo il Movimento 5 Stelle candida alle europee soggetti come Giuseppe Antoci che hanno fatto e fanno, della lotta alla criminalità, il perno della propria vita. Stiamo dando il massimo per ridare dignità ai cittadini consentendo loro di eleggere donne e uomini lontani da ambienti opachi. Una speranza per migliorare la nostra terra c’è ed è sempre il Movimento 5 Stelle”
Anche Antoci, sempre dei 5 Stelle, ha commentato l'arresto di Toti: “L’intreccio tra politica e malaffare sembra rinnovarsi ancora una volta in Italia, dopo gli scandali che si sono consumati a Bari, Torino, Palermo, Catania.
L’arresto del Presidente della Liguria Giovanni Toti con l’accusa di corruzione ambientale, corruzione per atti contrari a doveri d’ufficio e promesse elettorali è l’ennesimo colpo alle istituzioni e ai cittadini.
L’ipotesi di reato è sconcertante, stando a quanto emerge stamani.
Non si può restare impassibile innanzi all’ennesimo scandalo che si consuma in Italia. La questione morale deve essere rilanciata con forza e urgenza. Il “Patto per la legalità” proposto da Giuseppe Conte deve diventare una buona pratica da adottare senza esitazioni”.