Discussione animata ieri pomeriggio in consiglio comunale: una seduta dedicata alle interrogazioni ma i consiglieri comunali Rosanna Genna e Pino Ferrantelli hanno chiesto una verifica politica, è cambiata la geografia consiliare.
La questione è tutta concentrata su Forza Italia, che pare sia in maggioranza perchè sono stati piazzati tre assessori in quota azzurra ma il coordinatore provinciale di FI, Toni Scilla, ha con un comunicato smentito l’operazione, sostenendo che il partito è all’opposizione.
Ora ci si chiede in consiglio, a ragion veduta, che cosa stia accendendo: quale Forza Italia esiste? Questione legata anche ai numeri su cui il sindaco può contare.
Ad uscirsene pulito, seppure chiamato in causa, è il sindaco Massimo Grillo, che rivolgendosi alla consigliera Elia Martinico ha detto: “Spero che lei possa ufficialmente rappresentare il partito di FI”.
Ovviamente il sindaco non entra dentro le diatribe che ci sono nel partito azzurro, come volevasi dimostrare non è un problema che riguarda il Primo Cittadino. Non è stato però indicato il gruppo consiliare di FI, questo è quello che in maniera diretta senza giri di parole chiede la consigliera Rosanna Genna, per comprendere anche quale gruppo è di riferimento degli assessori nominati.
A chiedere ufficialmente la composizione è pure Flavio Coppola: “Almeno so con quale capogruppo mi devo interfacciare”.
Il nodo prima o poi sarebbe venuto al pettine, la questione interna agli azzurri, le aree contrapposte si sono riversate in pieno consiglio comunale.
Così i consiglieri hanno iniziato a dichiarare chi sono e a cosa appartengono, inizia la Genna: “Io sono Lealtà italiana e ho fatto adesione tecnica al gruppo Civicamente e siamo opposizione”.
Duro l’intervento del presidente Enzo Sturiano: “Le sedute di consiglio comunale si stanno trasformando in tutto tranne che in consiglio comunale”. Poi da lettura della composizione: Marsala in Azione composto dai consiglieri Piero Cavasino e Vito Milazzo; Forza Italia composto da Elia Martinico e Enzo Sturiano; Impegno Comune: Nicola Fici, Rino Passalacqua, Mario Rodriquez; MPA: Antonio Vinci e Pino Carnese; Noi Marsalesi: Walter Alagna e Flavio Coppola; Civicamente: Leo Orlando e Gabriele Di Pietra; Fratelli d’Italia: Giancarlo Bonomo e Lele Pugliese; ProgettiAmo Marsala: Eleonora Milazzo e Piergiorgio Giacalone; gruppo misto: Rosanna Genna, Ivan Gerardi, Michele Accardi; gruppo misto di maggioranza: Massimo Fernandez e Vanessa Titone; MPA-DC al Centro: Pino Ferrantelli e Gaspare Di Girolamo.
Querelle in Aula, l’ennesima, perchè la consigliera Genna non risulta dalle carte avere mai aderito al gruppo Civicamente, lo ha fatto solo verbalmente, dunque appartiene al misto.
Per Forza Italia, ha chiarito Sturiano, ci sono delle richieste di adesione.
Colpo di scena: 11 consiglieri comunali che hanno sottoscritto e protocollato la mozione di sfiducia al sindaco Grillo, quindi può essere calata nell’ordine del giorno ed essere trattata entro i termini stabiliti dalla legge.
Le interrogazioni varie dei consiglieri comunali sono sempre le stesse, quindi con evidenti problemi mai risolti. Ferrantelli lo dice: “Lei ha tradito il mandato popolare”.
LA MOZIONE. Il colpo di scena, dicevamo. Con un blitz di Rino Passalacqua, la mozione di sfiducia al Sindaco Massimo Grillo è stata, alla fine, presentata. Annunciata sei mesi orsono, è arrivata la mozione di sfiducia al sindaco di Marsala, protocollo Nr° 0045706/2024 del 14/05/2024. I sottoscrittori sono undici, erano sufficienti in 10_ Passalacqua, Rodriquez, Fici,Orlando, Di Pietra, Milazzo Eleonora, Giacalone, Ferrantelli, Vinci, Accardi e Coppola, ai quali si dovrebbe aggiungere il collega Walter Alagna assente nella seduta consiliare. Alla luce della normativa è stata presentata al segretario generale del comune, il quale la trasmetterà al presidente del Consiglio comunale correlata di parere di congruità tecnica.Il presidente del massimo consesso civico dopo 10 giorni e non oltre 30 deve convocare l’Aula per mettere in trattazione la mozione, seguirà un dibattito a cui può partecipare il primo cittadino o un suo delegato. Al termine della discussione il presidente del Consiglio procede alla votazione in modo palese e per appello nominale. L'atto per essere approvato necessita di 15 voti, se non si raggiungerà tale numero, il documento è bocciato e la vita della consiliatura procederà il suo corso. Dovesse essere approvato l’atto sarà trasmesso al segretario generale cesseranno le funzioni del sindaco, della sua giunta e di tutto il consiglio comunale. Il risultato sarà trasmesso alla Regione, Assessorato Enti Locali, che nominerà un commissario che si sostituirà alle funzioni sindacali e dell’intero consiglio.
Rossana Titone