Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
21/05/2024 13:27:00

Abusi sessuali su un'atleta, condannato a Marsala un preparatore atletico

Ha abusato sessualmente di un'atleta.

Un preparatore atletico, Giovanni Giustiniano, è stato condannato in primo grado a 5 anni e 5 mesi.

La sentenza è stata emessa ieri, lunedì 20 maggio, dal Tribunale di Marsala che ha accolto la richiesta di condanna della Procura. L’uomo è stato ritenuto responsabile del reato di violenza sessuale “perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante abuso di autorità derivante dalla sua qualità di preparatore atletico determinata dal comportamento subdolo e repentino da lui posto in essere senza accertarsi del consenso della vittima e comunque abusando delle condizioni di inferiorità fisica e/o psichica della persona offesa al momento dei fatti, costringeva e/o comunque induceva (la ragazza, ndr) a subire in palestra ed in macchina, al termine degli allenamenti, atti sessuali nelle zone intime, sostenendo di considerarlo come il suo medico”.

Le violenze sessuali sono state denunciate a Marzo 2022 e riguardano il periodo Gennaio- Febbraio del 2022.
L’attività d’indagine condotta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala ha trovato conferma nel dispositivo della sentenza e ha permesso di ricostruire in maniera compiuta, anche mediante acquisizione di filmati e l’escussione di testimoni, le violenze sessuali denunciate, consentendo di procedere ad una richiesta di giudizio immediato in data 29 Agosto 2022 a seguito della quale, ritenuta la continuazione tra gli addebiti, l’imputato è stato condannato in primo grado alla pena di anni cinque e mesi cinque di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali e pene accessorie.
Le motivazioni della sentenza di primo grado, non definitiva, saranno depositate nel termine di 90 giorni.