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24/05/2024 07:00:00

Ci sono troppi accessi "impropri" ai pronto soccorso

 Gli accessi al Pronto Soccorso hanno raggiunto i 20 milioni l’anno.


È quanto emerge dall'indagine conoscitiva della Commissione Affari sociali della Camera sui ricoveri di urgenza ed emergenza e sulla situazione dei Pronto Soccorso in Italia. Nell'indagine si riscontra l'elevato numero di accessi impropri: il numero di codici verdi e di codici bianchi supera abbondantemente il 50% degli accessi totali.

Sempre l’indagine mette in luce una situazione difficile, conseguenza di problemi complessi, spesso inveterati. Tra le cause, la mancanza di 4.500 medici e 10mila infermieri, i tempi di attesa per il ricovero, la carenza di posti letto disponibili nei reparti di degenza causata e la difficoltà a garantire un turnover adeguato del persone.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo a Roma alla conferenza stampa di presentazione dell'indagine conoscitiva sulla medicina di emergenza - urgenza e Pronto Soccorso ha ribadito: “In merito alla questione del sovraffollamento la soluzione, come condiviso anche nei risultati dell'indagine conoscitiva, è ovviamente nel potenziamento della medicina territoriale. L'ho messo in evidenza io e credo anche gli altri auditi in questi mesi. Su questo ci sono i fondi del PNRR. Lo sappiamo bene: oggi il Pronto Soccorso è l'unico punto di riferimento per il cittadino: aperto sette giorni su sette, 24 ore su 24".


Una recente indagine Agenas, ha sottolineato che la maggior parte degli accessi al Pronto Soccorso sono in prevalenza codici bianchi e verdi, circa 4 milioni sono accessi impropri. Dalla stessa indagine emerge però anche che dove è già attiva la medicina territoriale, come dimostrano alcune esperienze regionali, gli accessi impropri al pronto soccorso si riducono". La medicina territoriale, dunque, secondo Schillaci è la "riposta al problema e sarà essenziale il contributo dei medici di famiglia che sono e restano il primo filtro per il cittadino. Nelle strutture territoriali i cittadini, oltre al medico di famiglia troveranno team multidisciplinari, per dare risposte a bisogni di salute non urgenti che non possono trovare sfogo sempre e solo nel pronto soccorso".
Tali strutture devono essere realizzate "entro il 2026 e nella legge di bilancio 2024 abbiamo anche previsto risorse per assumere personale, non previste nel PNRR. Risorse che saranno impegnate nel 2025 e nel 2026”.