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29/05/2024 06:00:00

Al via oggi a Trapani il processo "Concorsopoli". Sono 23 gli imputati

Oggi avrà inizio davanti al Tribunale di Trapani il processo scaturito dall'operazione "Concorsopoli", che coinvolge 23 imputati accusati di corruzione e traffico di influenze illecite. L'indagine, condotta dai carabinieri, è del marzo di due anni fa.

Operazione "Concorsopoli" - L'operazione ha riguardato in particolar modo la città di Alcamo, dove i militari hanno eseguito un'ordinanza cautelare nei confronti di 14 persone, ma indagati in totale sono 23. Le accuse variano tra corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e traffico di influenze illecite. Tra gli arrestati, una persona è finita in carcere, tre ai domiciliari e dieci sono state sottoposte all'obbligo di dimora. Ora, dopo le indagini preliminari, è giunto il rinvio a giudizio.

Chi sono gli imputati -  Ecco chi sono gli imputati che compariranno oggi davanti ai giudici del tribunale di Trapani. Giuseppe Pipitone, alcamese, accusato di corruzione e traffico di influenze illecite. Pipitone, ex direttore ginnico sportivo dei vigili del fuoco a Catania, avrebbe sfruttato le sue conoscenze per favorire alcuni candidati in cambio di denaro. Alessandro Filippo Lupo, originario di Mazzarino, ex segretario della UIL vigili del fuoco, anche lui accusato di corruzione. Vittorio Costantini, ex segretario del sindacato di polizia Usip. Vito e Francesco Renda, originari di Alcamo. Giuseppe e Mauro Parrino, padre e figlio, anch'essi di Alcamo. Antonino e Giovanni Pirrone, anche loro due padre e figlio. Silvia Pisciotta, castellammarese, candidata nel concorso per vigili del fuoco, e suo marito Bernardo Carollo. Roberto Di Gaetano, Davide Castrogiovanni, Giacomo Rizzotto, Alessio La Colla, Francesco Ventura, Maurizio Bommarito, Gabriele Lo Iacono, Angelo Campo, Vincenzo Faraci tutti coinvolti nell'inchiesta. Mattia Turin e Andrea Doretto, originari del Veneto.

I tre concorsi per vigili del fuoco, polizia e polizia penitenziaria - L'inchiesta ha rivelato un sistema ben organizzato dove Giuseppe Pipitone, sfruttando la sua posizione e le sue conoscenze all'interno delle amministrazioni pubbliche, avrebbe chiesto somme di denaro, che variavano da 3.500 euro per i concorsi dei vigili del fuoco a 5.000 euro per quelli della polizia, per garantire l'assunzione dei candidati sponsorizzati. Sono in particolare tre i concorsi sui quali si è concentrata l’attenzione degli inquirenti dell’Arma e riguardano oltre a quello dei vigili del fuoco anche un concorso di polizia e uno di polizia penitenziaria. Nel 2016 quello per 250 posti di vigile del fuoco, nel 2017 erano, invece, 1148 i posti di agente di polizia e nel 2019, quello a 197 posti di agente penitenziario. Nelle duecento pagine di ordinanza del gip viene riportato il fatto che nel computer di Pipitone c’è in particolare un file datato 21 febbraio 201 con delle fotografie che riportavano le domande su diversi argomenti e a toccare alle domande vi erano dei segni.

Misure cautelari e proscioglimenti - Durante le indagini preliminari, le posizioni di alcuni imputati Giuseppe Pipitone, Alessandro Filippo Lupo, Vincenzo Faraci e Mattia Turin, sono state alleggerite. Le intercettazioni effettuate tra il 23 giugno 2019 e il 9 agosto 2021 sono state ritenute inutilizzabili. Fabio Fogetti e Andrea Nevi, in servizio al centro nazionale delle Capanelle, sono stati, invece, prosciolti dall'accusa di abuso d'ufficio. 

Inchiesta "Concorsopoli" nata dalle intercettazioni di Artemisia - L’indagine “Concorsopoli” ha avuto inizio dalle intercettazioni di una altra indagine in provincia di Trapani, "Artemisia". Indagine che ha scoperto la rete e il giro di corruzione e segnalazioni per l’ottenimento delle invalidità civili da parte dell’Inps, ma anche raccomandazioni per incarichi fittizi nella formazione professionale e all'ARS. Artemisia è l’inchiesta che ruota attorno all’ex deputato Giovanni Lo Sciuto e che vede coinvolto l’ex sindaco di Castelvetrano Felice Errante. Le accuse riguardano in quel caso la costituzione di una loggia massonica segreta. Ascoltando alcuni degli indagati, furono sentite alcune persone che parlavano di assunzioni nei Vigili del Fuoco e venne fatto il nome di Pipitone.