Generale, dietro la collina/Ci sta la notte crucca e assassina/ E in mezzo al prato c'è una contadina [...].
L'alto ufficiale di cui si narrerà non è quello del capolavoro di Francesco De Gregori, personaggio di fantasia che ha una sua ragione d'esistere fondamentale nel testo, ma è Roberto Vannacci eletto da indipendente nella lega alle elezioni del parlamento europeo.Ebbene nel peregrinare delle trasmissioni televisive nei giorni passati è stato accolto con l'inno europeo, a domanda chi fosse l'autore risponde:"mi fa una bella domanda, sarà mica Vivaldi", è l'inno alla gioia di Beethoven facente parte della nona sinfonia con i versi di Schiller, adottato dal Consiglio Europeo ma senza parol. Sulla decima-X- da utilizzare per votarlo, sul concetto di normalità rispetto agli omosessuali, i lettori avranno certamente valutato le sue idee.Ci si sofferma sugli italiani con la pelle nera che per il neo deputato i "tratti somatici" di Egonu, veneta nata a Cittadella -Padova- da genitori di nazionalità nigeriana,"non rappresentano l’italianità".
Neanche gli azzurri d'atletica agli europei, che ci hanno regalato 4 medaglie d'oro su 7, Nadia Battocletti, Marcell Jacobs, Lorenzo Simonelli, Yeman Crippa, la squadra dell'Italia maschile sempre nella mezza maratona grazie ancora a Crippa Eyob Faniel e Yohanes Chiappinelli e le medaglie d'argento Chituru Ali, Mattia Furlani hanno "tratti somatici italiani", ma hanno dato prestigio alla nazione e il tanto decantato dall'europarlamentare 'onore'. Quello che non fece lo "statista", è questa la definizione di Vannacci del Duce, perché lo ha stabilito anche la Treccani,ossia:Uomo, donna di stato; persona che ha una profonda esperienza, teorica e pratica, dell’arte di governare uno stato: insigne statista.
Ha ragione Vannacci, Mussolini ha avuto l'arte di fare morire Matteotti, la pratica di fare perire in guerra 330mila soldati, quasi 100mila civili, il fascismo su cui non esprime, perché lo ha fatto la storia. Ma non ha esposte idee per fare cessare i conflitti in Ucraina e Gaza. Da osservartore si nota il doppiopesismo del militare, in Italia se un malvivente ti entra in casa, per lui e il partito che l'ospita la leggittima difesa va attuata sempre e comunque, perché la famiglia e la proprietà sono sacri, per l'Ucraina no. Si dirà, correttamente, le circostanze sono diverse, si attende la possibile soluzione, adesso da Strasburgo. In economia sulle delocalizzazioni e dumping contrattuali, rivolgersi altrove. La campagna elettorale non ha dato risposte, il responso dell'urne lo ha premiato. Si attendono buone nuove da:"Generale, dietro la collina/Ci sta la notte crucca e assassina/.
Vittorio Alfieri