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17/06/2024 06:00:00

Valerio, nun mollà!

"Valerio, nun mollà".

Si alza il coro, l'incitazione, da parte di Trapani e della provincia tutta dopo il drammatico fine settimana vissuto in Sicilia occidentale, quando è trapelata la voce che Valerio Antonini, il danaroso broker romano proprietario delle squadre sportive della città (e tanto altro) in un momento di sconforto - o forse è solo bisogno di affetto, vai a capire - ha annunciato di stare pensando di poter lasciare Trapani. Lui, l'uomo dei sogni, che ha portato il basket in A1, il calcio tra i professionisti ed Elettra Lamborghini in città, si è stancato. Forse.

Tutto comincia sabato mattina dalla notizia pubblicata, in maniera molto singolare, da uno dei tanti siti che si occupano di calcio minore: il vulcanico presidente del Trapani, Antonini, dopo un anno pare sia già stanco, e vuole mollare. Sembra un fake, un bluff. 

 

E invece, nella tv di Antonini, Telesud, il direttore del telegiornale di Antonini, Nicola Baldarotta, spunta con una faccia da funerale e con la serietà degli anchorman del tg della Corea del Nord, per dire: guardate che è tutto vero. Appena venerdì il direttore della tv di Antonini intervistava il consulente legale di Antonini - incidentalmente anche figlio del presidente della Regione, Schifani ... - per elogiare, insolitamente, le virtù di Antonini, nella splendida cornice dell'isola di Favignana (che non è di Antonini, o meglio, non ancora ...).

E invece dopo nemmeno 48 ore, ecco il direttore Nicola Baldarotta confermare le indiscrezioni sul possibile addio. Dal tono con cui riporta il sentiment del suo datore di lavoro,  sembra più il portavoce dell'imprenditore che il direttore di un giornale, ma la solennità dell'occasione richiede che gli schemi saltino. Nessuno può tirarsi indietro, bisogna schierarsi.

Valerio è stanco. Per motivi validi, validissimi, dice il suo giornalista. Innanzitutto, i veleni della finale play off di basket: quei comunisti bolognesi vogliono fargli il Daspo (e i comunisti, si sa, vanno bene solo se sono dittatori e gli puoi vendere il grano ...), per un presunto gestaccio a fine gara e nessuno tra le istituzioni locali lo ha difeso. Però sono bravi a chiedere biglietti gratis per gli eventi, eh. Ed alla festa granata, inoltre, allo stadio c'era poca gente, nonostante lo spettacolo eccezionale allestito e tutti i selfie concessi.

E poi anche la curva non mostra più l'affetto di un tempo. Sembra un secolo fa quando Antonini e la curva erano talmente in sintonia, che magicamente spuntavano gli striscioni contro i giornalisti sgraditi al proprietario del Trapani. Adesso, invece, ci sono problemi. Insomma, Valerio Antonini si sente solo:  lui investe milioni di euro, fa sognare i trapanesi, ed i trapanesi non lo seguono.

I maliziosi ci vedono il preannuncio di un'exit strategy, un bluff tipico del poker - gioco che Antonini conosce bene. Qualcuno, razionalmente, da tempo si chiede se sia possibile investire così tanto (qui una puntata dell'inchiesta di Tp24 sulla rete di Antonini) sapendo che il tessuto economico del territorio non garantisce un ritorno adeguato. Altri pensano che stia pensando di investire altrove, e cerchi di vendere. 

Ultima, in ordine di tempo, la delusione di Barbara D'Urso, che ha illuso i trapanesi facendo dire al presidente che avrebbe potuto, un giorno, collaborare con Telesud, e poi è fuggita. Per fortuna non c'è Barbara, ma c'è Barbàra, l'assessore al ramo, Emanuele, detto Lele, che interviene subito dopo la chiamata alle armi di Baldarotta per dire "Valerio , nun mollà" ,post subito ripreso da Telesud con tanto di articolo e foto. 

Intervengono anche la Sindaca di Erice, Daniela Toscano, e il deputato locale del Pd, Dario Safina, qualcuno anche dall'opposizione.  Valè, nun mollà, sembrano ripetere in coro.  Ti abbiamo dato il palazzetto, ti daremo lo stadio, ti facciamo i video per i tuoi anniversari, ti daremo le cittadinanze onorarie, ti battiamo le mani ogni volta che parli, ma nun mollà!

Di sottofondo, sembra di sentire una canzone. Non le "Notti magiche" dei Mondiali di calcio, e neanche una hit della Lamborghini. Più prosaicamente, invece, "Servi della gleba" di Elio e le Storie Tese. Soprattutto il monologo finale, quando l'innamorato, respinto, chiede a lei (che si vede con un altro): "E allora? Che cosa devo fare?...". Come finiscono la frase e la canzone, ognuno lo può scoprire da se. 

 

Alla fine, dopo una giornata amara, con il Trapani sconfitto nella finale scudetto, è lo stesso presidente a rilasciare questa dichiarazione, che sembra rasserenare tutti, per fortuna:

In merito alle voci circolanti sui mezzi di informazione ci tengo a precisare quanto segue:
1) Non ho mai minimamente pensato di lasciare. Sto facendo sì delle riflessioni profonde dettate da quanto successo dopo Fortitudo Bologna – Trapani Shark perché non sono stato difeso come mi aspettavo di fronte a un sopruso che alla fine dei conti ha subito l’intera comunità privata del poter festeggiare il campionato sul campo e con una aberrante richiesta di daspo avanzata nei confronti del sottoscritto;
2) Non ho mai espresso pubblicamente e privatamente giudizi contro la tifoseria. Ho manifestato disappunto perché non hanno capito lo spirito con cui avevo costruito la serata né hanno cercato un confronto costruttivo con me. Ma per me è acqua passata già;
3) Non ho mai preso alcuna decisione, inclusa la festa del 13 giugno, se non nell’interesse della città intera , visto che il mio obiettivo, compreso da pochi evidentemente, era quello di portare personaggi dal profilo nazionale ed internazionale per far girare il nome TRAPANI ovunque. Mi rendo conto che la città non ha ancora consapevolezza di quello che siamo diventati quest’anno, ma sono convinto che tutti insieme miglioreremo per arrivare ai risultati che vogliamo.
Ora godiamoci settimane di riposo , ben sapendo che sto già costruendo due squadre importanti anche per il prossimo anno. Buone vacanze a tutti e sempre e solo Forza Trapani.

Vi voglio bene!».”

Noi di più.