Ieri mattina un gruppo di cittadini di Alcamo ha bloccato l'accesso delle autobotti al "Bottino", il serbatoio idrico comunale, per protestare contro la cronica carenza d'acqua che affligge la città. L'iniziativa, autorizzata dal Comune e dalle forze dell’ordine, è stata organizzata per richiamare l'attenzione su un'emergenza che vede i turni di distribuzione idrica avvenire, nei migliori dei casi, ogni dieci-dodici giorni, estendendosi fino a quasi un mese nelle zone precedentemente servite dall’EAS.
L’amministrazione del sindaco Domenico Surdi sta cercando di affrontare la situazione fornendo un servizio di autobotti a pagamento, che prelevano acqua dal Bottino in base al regolamento comunale. Tuttavia, la protesta ha bloccato l'accesso delle autobotti, con carabinieri, polizia e polizia municipale che presidiano le strade di accesso per garantire la sicurezza e permettere ai manifestanti di bloccare i veicoli, eccetto quelli dei residenti.
«Oggi al Bottino possono venire solo l’autobotti comunali e i mezzi di emergenza dei vigili del fuoco. Abbiamo chiesto e ottenuto di creare questo disagio collettivo per rafforzare la nostra protesta - le parole di Anna Amoroso, una delle organizzatrici della protesta -. Vivo questo disagio quotidianamente, non avendo una cisterna per la riserva d’acqua in casa e non potendo richiedere il servizio autobotte. Siamo delusi che altri concittadini non siano venuti a protestare con noi. Il 5 luglio torneremo a manifestare in piazza Ciullo davanti al Municipio e sarò pronta anche ad incatenarmi. L’acqua non deve mancare, per noi, per gli animali, per tutti. Soprattutto con questo caldo, abbiamo bisogno di lavarci». Altri manifestanti hanno chiesto al Comune e al Prefetto di Trapani di permettere nuovamente l'uso dei pozzi privati per le seconde case.