Si è tenuto ieri pomeriggio a Marsala un incontro organizzato dal deputato regionale del PD, Dario Safina: “Un partito tra la gente e con la gente”. Verrebbe da chiedersi: perché finora cosa hanno fatto allora?
Il deputato traccia la linea regionale per le eventuali alleanze e anche sulla città di Marsala chiamata al voto nel 2025, non è mancata la stoccata alla classe dirigente a tutti i livelli siciliani: il Pd manca di radicamento territoriale, è per questo pare che non crescerebbe.
Più facilmente, invece, sarebbe utile pensare che il Pd si è allontanato dalla gente tutte le volte in cui ha fatto delle correnti, le faide interne ed esterne. Un incontro in cui si sconfessa soprattutto la tenuta del governo regionale, dove i dem sono all’opposizione e anche di quello nazionale.
"L’alternativa, dopo il voto delle europee, non è nemmeno in Sicilia il campo largo con Cateno De Luca - dice Safina -, che ha dimostrato di non avere i numeri ma soprattutto di avere posizioni non europeiste che si scontrano con quelle del PD, radicate fortemente in Europa".
Su Marsala c’è già una linea, non si naviga a vista: una coalizione che sia civica ma anche partitica e che sia la vera alternativa al governo cittadino di Massimo Grillo.
E proprio Cateno De Luca è ripartito da Fiumedinisi, cinque ore di intenso dibattito e confronto hanno dimostrato la resistenza e la passione dei partecipanti con tesserati e comitati giunti non soltanto dalle altre province della Sicilia, ma anche da altre regioni. Un bilancio del risultato delle elezioni europee, pronti per delineare le strategie future: “Da oggi, ha affermato De Luca, mi concentrerò esclusivamente sulla Sicilia, e sui siciliani e siciliane. A me non interessa la politica dei salotti romani, dei compromessi. Non ho alcuna intenzione di prestare il fianco a lobby o gruppi d’interessi. Io sono abituato a stare sul territorio, tra la gente. E da qui riparto, da qui ripartiamo tutti insieme. Chi pensava di averci abbattuto - continua - dovrà affrontare una brutta sorpresa. Ripartiamo con determinazione dai due capisaldi dell'azione politica di Sud Chiama Nord: la scuola di formazione politico-amministrativa e la militanza a punti. Formazione e confronto, con sacrificio e passione, saranno le nostre linee guida.”
E sulla presidenza della Regione non arretra: “Io, Sindaco di Sicilia, insieme a voi, per voi. Ho giurato che farò di tutto per riscattare la mia terra e farò di tutto per raggiungere quest’obiettivo. Le cose si cambiano sporcandosi le mani ed amministrando e noi siamo abituati a farlo, andando oltre qualsiasi tipo di approccio ideologico”.
La prima concreta mossa sarà quella di assumere il ruolo di capogruppo all’Ars, a chiederlo proprio Ismaele La Vardera, dal palco di Piazza San Pietro. Il progetto nazionale non viene archiviato, anzi. Il compito di portarlo avanti ottimizzando quanto costruito fino ad oggi è stato ufficialmente affidato alla presidente Laura Castelli e al deputato Nazionale Francesco Gallo. Toccherà a loro portare avanti la strategia nazionale di Libertà, valorizzando il significativo aumento del consenso a livello nazionale rispetto alle politiche del 2022.