Il GUP di Trapani, Giancarlo Caruso, ha assolto una donna di 73 anni di Castellammare del Golfo e un uomo di 53 anni di Alcamo, applicando per entrambi la libertà vigilata per un anno. La donna era comparsa dinanzi al giudice a seguito di una richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura, che ipotizzava il reato di tentato omicidio. L'accusa sosteneva che la donna avesse incaricato un killer di uccidere il proprio figlio. Anche il presunto sicario, un pregiudicato di Alcamo, era stato coinvolto nella richiesta di rinvio a giudizio.
La donna, costretta a vivere quasi nell'immobilità a causa di una invalidità, era vittima delle vessazioni e delle offese continue del figlio nullafacente di 52 anni, che la minacciava per ottenere denaro. In preda alla disperazione, avrebbe chiesto a un conoscente di intervenire in maniera drastica. Tuttavia, il primo destinatario della richiesta, un castellammarese, aveva denunciato tutto alla polizia.
Successivamente, la donna si sarebbe rivolta al pregiudicato alcamese, che finì poi indagato con lei. Le difese dei due indagati hanno evidenziato che nemmeno dalle intercettazioni erano emersi comportamenti tali da avvalorare l'ipotesi sostenuta dalla Procura.
Alla fine, il giudice ha ridimensionato la vicenda e ha assolto entrambi gli imputati. La donna, vedova dal 1987 e che aveva vissuto in Lombardia prima di tornare recentemente a Castellammare del Golfo, era difesa dagli avvocati Domenico Grassa e Vito Coppola. L'altro indagato era rappresentato dall'avvocato Mario Sanacore.