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13/07/2024 13:05:00

Sicilia, stop alla sanatoria delle case abusive sul mare

La sanatoria delle case costruite entro i 150 metri dalla battigia in Sicilia è stata ufficialmente accantonata. Fratelli d’Italia ha deciso di non insistere ulteriormente su questa misura, permettendo così alle opposizioni di prevalere. Queste ultime chiedevano da tempo di escludere questa e altre norme simili dalla riforma urbanistica.

Per il momento, non se ne discuterà più. Infatti, l’Assemblea Regionale Siciliana non prevede di aprire una sessione specifica sull’edilizia nel calendario programmato fino alla fine del 2024.

Mentre in aula si discutevano interrogazioni riguardanti le attività produttive, in commissione Territorio si svolgeva la votazione finale sulla riforma urbanistica. Questo testo, esattamente un anno fa, era stato approvato articolo per articolo. Uno di questi articoli, già approvato, includeva la possibilità di riaprire la sanatoria del 1985 per le case costruite entro i 150 metri dalla battigia, per le quali era stata presentata una domanda mai esaminata. Questo condono avrebbe ridato speranza a circa 250.000 immobili, se non di più.

La norma era stata presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars, Giorgio Assenza. Nonostante fosse pronta da mesi, non era mai arrivata in aula a causa delle perplessità del quartier generale di Giorgia Meloni di aprire un dibattito pubblico su un tema delicato come l’abusivismo edilizio nei mesi precedenti le elezioni europee.

Con l'accantonamento della sanatoria, rimane inalterata la situazione delle numerose costruzioni abusive che sorgono lungo le coste siciliane. La decisione rappresenta una vittoria per le opposizioni, che hanno sempre considerato la sanatoria una minaccia per l'ambiente e un incoraggiamento all'abusivismo.

La questione, tuttavia, resta complessa e non risolta. La presenza di immobili costruiti abusivamente vicino alla battigia pone problemi di legalità, sicurezza e sostenibilità ambientale.