Mazara del Vallo si rivela un altro luogo chiave nella trentennale latitanza di Matteo Messina Denaro. Il boss mafioso si sentiva protetto e al sicuro in questa cittadina in provincia di Trapani, frequentando un complesso residenziale in via Castelvetrano, dove gli inquirenti hanno recentemente scoperto un garage trasformato in covo.
Le tracce del boss
La scoperta del covo è stata possibile grazie al tracciamento del cellulare di Messina Denaro, che il 31 ottobre 2022 è stato localizzato proprio in via Castelvetrano. Le immagini di una telecamera di sicurezza mostrano l'arrivo della Giulietta del boss, seguita dalla Fiat 500 di Lorena Lanceri, sua amante e complice. I due sono rimasti nel residence per circa due ore, alimentando la gelosia di Laura Bonafede, storica amante di Messina Denaro.
Le chiavi della verità
La chiave trovata nell'auto di Messina Denaro il giorno del suo arresto ha aperto il cancello del complesso residenziale e ha permesso di accedere al garage-covo. Altre chiavi identiche erano in possesso di Lanceri, della sorella del boss Rosalia Messina Denaro e di Andrea Bonafede, l'operaio che ha prestato la sua identità al boss.
Il fermo di Giuseppe Di Giorgi
Le perquisizioni hanno portato al fermo di Giuseppe Di Giorgi, 49 anni, trovato in possesso di una pistola Walther con 50 proiettili, nascosta nella sua cabina armadio. L'uomo ha dichiarato di aver trovato l'arma per strada, ma gli inquirenti ritengono che appartenesse a Messina Denaro.
Un nuovo fronte investigativo
La scoperta del covo di Mazara del Vallo apre un nuovo fronte investigativo. Le indagini si concentrano ora sui soggetti che avrebbero favorito la latitanza di Messina Denaro nella cittadina trapanese. La rete di protezione del boss si rivela sempre più complessa e articolata, ma le forze dell'ordine sono determinate a svelare tutti i suoi segreti.