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26/07/2024 06:00:00

Trapani. Lo scontro Tranchida - Miceli sulla Tassa sui rifiuti

Ancora un botta e risposta tra il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, e il consigliere comunale Maurizio Miceli.


I due come da prassi politica mal si sopportano, lo scontro nasce dall’approvazione, il 19 luglio, in Consiglio Comunale del PEF (piano economico finanziario) che riguardava pure l’aumento della tassa sui rifiuti.


L’adeguamento della Tari 2024 si è resa necessaria, dice il sindaco, per la copertura dei costi del servizio.
Tranchida sostiene che l’intervento di Miceli non abbia avuto solide basi: “Appare, pertanto, farneticante e destituita da qualsiasi fondamento, la maldestra esternazione del consigliere Miceli che, nel recente comunicato stampa cui si replica, inneggia in maniera populista all’aumento del costo del tributo Tari.
Innanzitutto bisogna premettere che, sebbene la proposta di delibera sia stata in commissione consiliare per ben cinque giorni, nessuna idea o suggerimento è pervenuta all’Amministrazione Comunale dai consiglieri di opposizione, viceversa costoro anzi hanno preferito disertare i lavori d’aula al momento del voto. Potevano fare proposte sul contenimento dei costi tagliando servizi (es scerbatura o spazzamento stradale, allungare la turnazione per ritiro RD domestica o commerciale, etc etc), invece hanno preferito darsela a gambe, salvo poi puntare l’indice e strumentalizzare”.


Tranchida poi affronta l’aumento dovuto al costo del servizio rifiuti: "Nascono dai sovracosti legati al conferimento dell’RSU cioè indifferenziato, coperti parzialmente dalla Regione Siciliana nella misura del 20%. La verità è che il sistema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti in Sicilia è nel caos più totale. Il governo regionale si era impegnato già nel 2023 a finanziare per 45 milioni di euro da destinare ai Comuni gli extra costi che, diversamente, sarebbero ricaduti su tutti i cittadini. Nell’anno 2024 quell’impegno della Regione addirittura è stato cancellato, nonostante l’impennata dei costi della Tari (10-50%) con termine di approvazione entro il 30 aprile (termine ultimo per l’approvazione dei Pef – piani economici finanziari). Qualche giorno prima del 30 aprile, i termini obbligatori di approvazione dei Pef venivano prorogati al 30 giugno”. Per il sindaco di Trapani Miceli è uno scellerato: “Bocciato candidato Sindaco di questa città, il quale non proponendo alcuna soluzione o alternativa al problema, come è solito fare, spara nel mucchio, evocando oralmente contributi, compensazioni e prebende non curante della normativa vigente in tema di tributi e senza alcuna copertura finanziaria.
Risulta, pertanto, priva di pregio l’esternazione del Consigliere che da un lato chiede (come per l’imposta di soggiorno da utilizzarsi a sgravio eventuali acquisiti idrici da parte di hotel, b&b, etc), peraltro in maniera illegittima proceduralmente, agevolazioni per i cittadini e dall’altro non presenzia alla seduta consiliare, fuggendo ancora una volta a qualsivoglia confronto amministrativo oltre che politico”.


A replicare a queste affermazioni targate Tranchida- Barbara sono i consiglieri Miceli, Gianformaggio e Lamia: “Questi non hanno fatto nulla negli ultimi anni per evitare l’aumento della TARI, hanno saputo soltanto aumentare tutto cercando di attribuire le colpe agli amministratori precedenti, alla Regione, al Governo Nazionale, alla mafia dell’acqua, manca solo che chiamino in causa il sindaco di Misiliscemi e abbiamo completato il quadro, anzi no, lo chiamano in causa ripetutamente. Ricordiamo quando chiedeva il voto nelle frazioni parlando di autodeterminazione dei popoli e ora dall’acqua al bilancio, a tutto il resto, i responsabili sono i fautori della secessione della città di Trapani. Noi siamo sempre stati dalla parte del No, con tanto di comitato costituito all’epoca del referendum. Queste sue continue fluttuazioni tra una verità e un’altra, cercando di mistificare le condotte altrui per coprire i propri evidenti errori hanno stancato i trapanesi tant’è che è l’ultimo sindaco in classifica per gradimento secondo il Sole24Ore”.


Sull’accusa di una mancata proposta di opposizione hanno sottolineato: “Le nostre proposte, costantemente ribadite in Consiglio Comunale e non solo, sono state sempre ignorate, pur ricevendo l’apprezzamento degli uffici e talvolta addirittura tacciate di essere strumento di istigazione a reato: la verità è che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Tranchida - Barbara non lavora per migliorare le condizioni dei trapanesi ma per mettergli le mani in tasca. Fratelli d’Italia era presente in consiglio comunale, il consigliere Miceli invece era a Palermo a partecipare alla fiaccolata in suffragio di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta. Una seduta che non si doveva tenere perché non era stata correttamente convocata la seconda commissione consiliare, i cinque giorni non erano trascorsi, e poi la vergogna del contingentamento dei tempi a quindici e poi venti minuti per trattare un tema così delicato. Tranchida - Barbara danno ordine e i consiglieri di maggioranza eseguono, con continue violazioni del regolamento, con un clima consiliare sempre teso, dovuto al fatto che all’opposizione non è consentito di fare il proprio ruolo, d’altronde hanno perfino bocciato le dirette sulla pagina istituzionale Città di Trapani per evitare che sempre più cittadini possano vedere come si comportano, patendo solo le conseguenze delle loro scelte: tasse alte a parità di disservizi. Meno male che amministrare era una cosa seria.”
L’ennesimo scontro, che durerà una frazione di giornata, ma che non risolve alcun problema in una città senza acqua e con i topi esibizionisti.