Si è concluso con successo “Stragusto”, l'evento che celebra il cibo da strada e dei mercati a Trapani. Il festival ha animato per cinque serate, dal 24 al 28 luglio, la piazza dell'antico Mercato del Pesce. Un luogo suggestivo e unico che si è confermato la dimensione naturale per accogliere i visitatori alla ricerca di un viaggio tra i sapori e le atmosfere del cibo proposto dai numerosi produttori presenti.
Alto il numero delle presenze in tutte le giornate della kermesse, locali e straniere, che hanno mostrato di apprezzare il percorso gastronomico proposto. Un itinerario variegato, davvero per tutti i palati, ricco di suggestioni sensoriali – dove il gusto, la vista, l’udito, il tatto si intrecciano – che ha consentito di assaggiare tipicità provenienti da diversi luoghi della nostra Penisola e da Paesi esteri. Dalle tipicità trapanesi e di altre parti della Sicilia ai cibi tipici toscani, marchigiani, della Palestina. Novità molto apprezzata di questa sedicesima edizione sono stati gli stand dedicato alla cucina palestinese, greca e ungherese. Così come l'area dedicata ai celiaci che non hanno dovuto rinunciare ai piaceri del palato.
Anche l’area wine tasting è stata una gradita conferma e ha consentito di assaporare i migliori vini del territorio, guidati da esperti del settore, nello splendido scenario delle Mura di Tramontana, a due passi dalla piazza, davanti ai magici tramonti che Trapani sa regalare.
D’altro canto, l'obiettivo di “Stragusto”, iniziativa organizzata da Trapani Welcome in collaborazione con la Pro Loco Trapani Centro e con il patrocinio del Comune di Trapani, non è solo quello di recuperare e promuovere il grande patrimonio del cibo da strada, figlio di una tradizione gastronomica e di usi che si tramandano tra generazioni, ma anche quello di valorizzare per la sua fruizione uno dei luoghi più belli della città che diventa così patrimonio di tutti.
“Stragusto è una manifestazione ormai matura – commenta il patron Paolo Salerno - che riceve apprezzamenti anche dalla stampa nazionale e internazionale. Abbiamo fatto rivivere l’antica piazza del Mercato del pesce anche in questa sedicesima edizione. Speriamo di ripeterci l’anno prossimo”.
Il cibo, quindi, come veicolo per conoscere, riappropriarsi e far conoscere tasselli della nostra identità e della nostra storia in un contesto in cui la diversità e la contaminazione divengono ricchezza da fruire e condividere in un linguaggio universale che supera ogni differenza: sociale, linguistica, etnica, economica.