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01/08/2024 17:30:00

La "Buona Scuola" e quella per educare al pensiero critico

 La scuola. L'istruzione, la sanità, il welfare state, le infrastrutture, sono servizi e opere fondamentali che l'Italia fornisce molto spesso gratuitamente. Nell'incipit ho 'tradito' di quale scriverò. Nove anni fa l'allora governo di Renzi adottò un provvedimento definito "Buona Scuola", con lo scopo di riaffermare il ruolo centrale della scuola, migliorare le competenze di studentesse e studenti, contrastare le diseguaglianze socio-culturali e prevenire l’abbandono scolastico.

La nuova normativa si proponeva di realizzare anche una scuola aperta, pensata come laboratorio permanente di ricerca, di sperimentazione e innovazione didattica, che garantisse il diritto allo studio e alle pari opportunità. Per realizzare questa idea sono stati assunti poco più di centomila insegnanti. Quale sia il ruolo della scuola, dall'infanzia fino a quella di scuola media superiore, è fonte di dibattito.

Idea del tutto personale, la scuola deve soprattutto educare e poi deve fornire gli studenti di strumenti per dotarsi di un pensiero critico e libero, rispetto anche alle nozioni assimilate e scevro da ogni condizionamento sia esso familiare, degli amici, della società e finanche della stessa scuola. L'istruzione, nell'accezione ristretta, non è cultura, è una componente importante per crearsela. L'università con i suoi tre cicli fornisce una competenza. Cultura è la strada, l'università del marciapiede, leggere, conoscere, sapere, comprendere, viaggiare e mettere in pratica nella vita quotidiana tutte queste informazioni.

Si obietterà che non tutti hanno le risorse economiche per viaggiare, un succedaneo sono la lettura, i documentari, i film. L'offerta gratuita esiste ed è di buonissimo livello. Infine un "mantra" di chi scrive: la filosofia come materia obbligatoria nel biennio iniziale della scuola media superiore sarebbe un ulteriore mezzo per la formazione del pensiero libero e critico.

Vittorio Alfieri