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02/08/2024 06:00:00

Salemi. “U Sali, li Salini, i Salinara”, la mostra fotografica di Leonardo Timpone

 Sabato tre agosto alle ore 18:00, a Salemi presso la Galleria Grandangolo22 di via Amendola, 136, verra’ inaugurata a Salemi la mostra fotografia "U sali, Li salini, i salinara" di Leonardo Timpone.

La mostra arriva finalmente tra le mura natie del suo autore con otto anni di ritardo rispetto ad altre città dove ebbe modo di essere conosciuta.

Già nel maggio del 2016, infatti, prima a Palermo, nei saloni di Palazzo Sant’Elia, e, poi, nel mese di dicembre dello stesso anno, a Marsala nella Sala Cavarretta del Convento del Carmine, centinaia di visitatori ebbero l’opportunità di conoscerla e di apprezzare le qualità artistiche del suo autore.

Quello tra Timpone e la macchina fotografica e’un lungo rapporto esistenziale. A trasmettergli l’interesse e la passione per la fotografia fu la frequentazione dei laboratori degli amici Giuseppe Amante, prima, e Giuseppe Alopari, dopo.

Amore a prima vista. Da lì ad acquistare la sua prima fotocamera, una Canon, il passo fu breve.

Abbonamenti a riviste specializzate, visite di mostre sparse per l’isola (un suo soggiorno giovanile a Milano ne frequentò diverse diecine).

La cura maniacale delle immagini, con l’obiettivo- e’ proprio il caso di dirlo- di raggiungere la perfezione dei suoi chiaro-scuri, lo portano ad abbandonare la prima fotocamera e sostituirla con una Nikon, che non ha mai piu’lasciato.

In questi oltre 42 anni, non c’e’ stata manifestazione pubblica che non sia stata documentata e ripresa dalla sua macchina ricca di obiettivi sempre piu’ sofisticati e di livello professionale.

I suoi scatti non si sono mai limitati a raccontare la superficie delle cose o degli eventi. La sua indole, e’ vero, lo ha sempre portato ad utilizzare l’immagine come strumento di trasmissione di conoscenza, ogni fotogramma un documento oggettivo della realtà, ogni scatto un attimo di cronaca fissato nel tempo.

Ma Timpone non e’ solo un “cronista” attento. E la sua sensibilità artistica a predominare.

Chi avrà la possibilità di visitare la sua mostra noterà subito che egli e’ sopratutto un poeta capace di catturare l’essenza della vita, la sua autenticità, la dimensione silenziosa che fatti, cose e uomini posseggono intimamente ma che solo un artista riesce a percepire e trasmettere agli altri.

Dai suoi scatti di questa mostra prorompono con abbacinante nettezza la bellezza e l’armonia coesistenti in un ambiente unico come quello delle saline, dove percepiamo che vi coabitano natura, paesaggio,uccelli, archeologia industriale, l’umanità con il suo duro lavoro e l’amaro sorriso.

L’uomo con i suoi primi piani, visi arsi dal sole e dal sale, uomini intenti alla coltivazione del prezioso elemento, lavoro e fatica spesso troppo poco conosciuti e non sempre compresi e spesso contraffatti come elementi folkloristici.

Timpone usa la luce e le ombre sapientemente, descrive gli incanti della natura, e la fatica dell’uomo in modo realistico, ma sempre prepotentemente distaccandosi dalla sfera del materico per avvertirci in ogni scatto di prediligere sempre il “significato” delle cose e non il “significante”. L’essenza delle cose e non la sua scorza.

Da cosa nasce infatti la fotografia d'arte? Essa non si materializza dal caso. Dietro il mirino di una macchina fotografica deve esserci la volonta’ di promuovere una propria idea concettuale. È questa la differenza tra una foto d'arte e le immagini scattate al volo distrattamente.

Leonardo Timpone, sia che ritragga le pietre o gli operai, il sale o il grano, il pane o le mani di chi lo confeziona, ci affida un messaggio silenzioso e denso di pudore, una sua idea, una sua visione della vita quotidiana ma sempre velata da una magia senza tempo.

Nasce da qui, secondo il nostro parere, la sua predilezione per le immagini monocromatiche, per la fotografia in bianco e nero, una scelta espressiva potente e pregna di simbolismi.

In un modo dominato da colori brillanti e artefatti, dalla tecnologia sugli smartphone che permette a tutti in pochi istanti di cambiare i colori naturali alle immagini, la fotografia in bianco e nero rimane sempre un mezzo espressivo potente e senza tempo.

Leonardo Timpone nella sua ultradecennale carriera artistica, ha realizzato diverse mostre. Ne citiamo alcune. Nel 1999, presso il complesso monumentale San Pietro a Marsala, “Natura luce e colore”. Nel 2005 a Palermo, su invito dell’associazione delle tradizioni popolari, ”San Giuseppe a Salemi”. Nel 2011  sempre a Palermo, su invito dell’Università, per la manifestazione La via dei Tesori, “Il Pane della vita”. Pani e grani di Sicilia, immagini di Leonardo Timpone. Nel 2019, nell’ambito della Settimana delle Culture 2019, a Palermo, presso il Mulino Storico del Complesso Monumentale di Sant’Antonino.

Gesualdo Bufalino, sul “sale”, scrisse: “…dovunque ci si volga, in Sicilia il sale appare una forza, una condizione e un destino, così sotto l’aspetto economico come sotto il profilo paesaggistico e ambientale “.

Ecco, la mostra di Leonardo Timpone sintetizza visivamente e espressivamente, l’assunto del grande scrittore di Comiso.

Le 25 foto in bianco e nero (dimensioni 50 x 70 ) colgono, nella sua cruda realtà, il duro lavoro dei “salinara”, in un scenario di vita e di lavoro tipicamente mediterraneo e siciliano.

Nelle foto, eccezionalmente, a colori, è immortalata la variegata fauna dell’habitat circostante o vi sono fissati i “notturni” onirici che alludono, forse, al sogno di ciascuno di noi.

La mostra, presentata dallo storico e giornalista Lino Buscemi, rimarrà aperta fino al 31 agosto, rispettando i seguenti orari: 10:00-12:30 / 16:00-19:30

Franco Ciro Lo Re