Ultimi giorni a Salemi per la raccolta delle firme per il referendum sull’Autonomia differenziata.
Sarà allestito un banchetto in Piazza Liberta’ martedì 6 e mercoledì 7 agosto dalle 19.30 in poi e fino alle 22 -23.
L’iniziativa e’ stata promossa dal Comitato referendario per l’abrogazione della legge sulla autonomia differenziata di Salemi.
Nel corso di un incontro, i partecipanti Rosario Rosa per il Movimento 5 Stelle, Giuseppe Gandolfo per il PD, Franco Giglio di Alleanza Verdi Sinistra, Nina Grillo per Italia Viva, Nicola Mezzapelle dell’ARCI, Armando Crimi per l’UIL, il consigliere comunale Giuseppe Bongiorno, hanno espresso con accenti diversi il loro dissenso verso una riforma che si teme possa compromettere seriamente l'unità Paese Italia, creando disuguaglianze tra regioni e limitando, ad esempio, l’accesso alla sanità pubblica e alla scuola pubblica.
Ritengono che ancora una volta i salemitani sono pronti a mobilitarsi per una causa di interesse comune.
“Pensare che 23 materie come istruzione, ambiente, energia, rapporti con l’estero, grandi reti di trasporto, coordinamento della finanza pubblica ed altre possano essere attribuiti alle regioni che ne fanno richiesta, senza alcun disegno organico, mette in pericolo il senso di democrazia nazionale”, ha sottolineato Nina Grillo di Italia Viva. Precisando che “non si tratta di un referendum dell’opposizione politica al governo, ma di un referendum di cittadine e cittadini che si impegnano contro un’Italia sempre più frammentata e diseguale”.
Per Franco Giglio della Sinistra-Verdi “ l’obiettivo non è solo quello del raggiungimento di quota 500 mila, cosa che peraltro e’ stata raggiunta. La nostra mobilitazione dovrà proseguire fino all’ultima data utile di settembre. E’ una battaglia di democrazia per dire “Sì all’Italia unita, libera e giusta” che deve andare oltre le forze sociali e i partiti politici promotori del referendum, deve diventare una battaglia di popolo, trasversale sia dal punto di vista geografico che politico. Sono in questione il welfare universalistico, la scuola pubblica e il servizio sanitario nazionale, il contratto collettivo, la salute e la sicurezza sul lavoro, le politiche ambientali e quelle industriali”.
Per Giuseppe Gandolfo si tratta di “una causa giusta che stiamo combattendo per difendere il nostro territorio, e’ una legge che fa male all’Italia e sarebbe estremamente disastroso se rimanesse. Seguiranno altre iniziative per speigare meglio ai cittadini qual’e’ la posta in gioco.”
Intanto, le adesioni on line stanno registrando numeri record, in meno di dieci giorni sono state raccolte oltre 600.000 firme
Abolire la legge Calderoli 86/ 24, approvata solo un mezzo fa che rischia di produrre 20 scuole e realtà sanitarie regionali diverse e’ una grande sfida. Dal suo esito dipende, in definitiva, il futuro economico e sociale del Paese.
Franco Ciro Lo Re