Torniamo ad occuparci del degrado che c'è a San Teodoro. Lo avevamo fatto a fine luglio, con l'alaggio in mare tra i bagnanti e poi ancora, con un articolo che ricorda, tra le altre cose, come nella spiaggia di San Teodoro ci sia l'invasione di lettini e ombrelloni che, ormai stazionano direttamente in acqua. Oggi torniamo a parlare di ciò che succede in questa zona del litorale di Marsala, grazie ad una lettera scritta da alcuni bagnanti.
“Siamo un gruppo di bagnanti innamorati di un'insenatura di San Teodoro, tra l'antica Torre ed il ristorante Alberia. Crediamo di non essere degni di aver ereditato un paradiso marino come quello di San Teodoro in considerazione dei comportamenti incivili ed illegali che molti tengono”. E’ questo l’incipit di una lettera di un gruppo di marsalesi che in estate frequentano il litorale settentrionale al di là delle antiche saline poi trasformate impianti di pescicoltura.
“Dopo aver segnalato un'imbarcazione da settimane abbandonata sull'arenile – continua la lettera - pneumatici che anziché essere conferiti in discarica vengono abbandonati sulla spiaggia, paletti conficcati a mare per ormeggiare le barche e la realizzazione di uno scivolo in cemento su di una stupenda roccia spianata
naturalmente (in zona demaniale) per scendere in acqua le imbarcazioni, abbiamo rinvenuto in acqua, con una profondità di poco più di mezzo metro un motore fuori bordo che, per evitare che qualcuno possa ferirsi, abbiamo tirato fuori dall'acqua! Come se non bastasse, nelle vicinanze dello scivolo in cemento abbiamo trovato in acqua un ‘tondino di ferro’, appuntito e completamente arrugginito, che grazie ad un bagnante, è stato piegato e coperto con un sasso per evitare che qualcuno possa ferirsi ‘seriamente’. Tutto ciò non deve destare sorpresa, nel nostro Paese si interviene sempre e solo ‘post emergenza’, lasciando il fattore prevenzione chiuso nel cassetto”.
Non tanto velatamente, dunque, vengono invocati controlli da parte delle autorità competenti.
“Bisogna dire, però – si prosegue - che abbiamo anche visto un autocarro bianco con la scritta ‘Libero Consorzio Comunale di Trapani’, parcheggiato nei pressi dell'insenatura. Ci siamo detti ‘finalmente qualcuno delle Istituzioni interviene per il ripristino dello stato dei luoghi’. Ma purtroppo così non è stato, le tre persone (uno dei quali ha anche fatto un bel tuffo in acqua), dopo aver visionato la zona ed, in particolare, l'imbarcazione divelta ed abbandonata, sono risalite sull'autocarro e sono andate via. I rifiuti, penumatici, taniche in plastica e quant'altro sono ancora lì! Intanto, si continua ad utilizzare lo scivolo per immettere ed issare imbarcazioni, provocando il dissenso dei bagnanti. Non è dato sapere a noi bagnanti se debbano intervenire i Vigili Urbani, la Capitaneria o altre Istituzioni, sta di fatto che, come nel ‘Gattopardo’ di Tomasi di Lampedusa, permane ancora una verità nostrana: tutto cambia perché nulla cambi!”.