Egr. Direttore della testata giornalistica TP24,
Ho letto con interesse la nota sia del signor Francesco e sia del “campobellese medio” sulle criticità presenti o non presenti nelle due frazioni marinare di Campobello di Mazara. Sono stato combattuto se scrivere o no. Alla fine, l’istinto ha trionfato sul buon senso.
Di seguito propongo tre premesse e sette domande:
I.- Mi astengo da valutazione di ordine politico amministrativo della Giunta in carica, poiché, essendo il padre di un consigliere comunale di opposizione, ogni mia dichiarazione a favore o contro potrebbe essere strumentalizzata. Né intendo svolgere la difesa d’ufficio di mio figlio, ritenendolo capace di controbattere, ove lo ritenesse opportuno.
II.- Colgo positivamente l’invito a “interagire” avanzato da “Campobellese medio”, trovandolo utile ad una crescita culturale di tutti, me compreso. Tuttavia, arrischio, alla luce del buono italiano, della argomentazione conducente, dello spirito che anima l’intervento, la previsione che l’anonima/o sia assimilabile, più che alla media, all’aristocrazia culturale, tipica, della classe dirigente che, da sempre, ha influenzato le sorti della nostra città.
III.- Condivido la considerazione che, se non si produrrà un cambiamento nel “modo di ragionare ed approcciarsi (nei confronti della cosa pubblica e nei confronti di potenziali turisti) il destino (o per meglio definirlo: declino!) è già segnato”.
Domando, allora:
1.- La soluzione è nell’autocensura e nel campanilismo? O affrontando i problemi, riconoscendoli francamente e tentando una correzione?
2.- Possiamo concordare che è di palese evidenza l’anarchia urbanistica nella quale è cresciuta Tre Fontane, giustificata, da una parte, da un malinteso intento di proletarizzazione della villeggiatura e, dall’altro, di avventuroso spontaneismo economico, fatto di lottizzazioni, costruzioni e sfruttamento delle risorse del territorio abusivi?
3.- Possiamo concordare che alla semina di sacchetti di spazzatura ai bordi delle strade contribuiscono i gitanti dei centri viciniori (Palermo compresa), che, arrivando forniti del necessario per il pranzo (pasta a forno, panini, bibite contenute in contenitori di plastica e angurie), nel viaggio di ritorno, generosamente, ci fanno dono dei loro rifiuti organici e non; per non parlare dei contenitori ricolmi di ogni tipo di scarto scagliati dall’auto in moto da olimpionici lanciatori del salto del muro di cinta
delle nostre abitazioni?
4.- Possiamo concordare che sono, invece, di esclusiva origine locale i rifiuti da costruzione o da demolizione dei fabbricati?
5.- Possiamo, altresì, concordare che, diversamente da Tre Fontane, la frazione di Torretta Granitola, sviluppatasi nel rispetto del preesistente assetto di borgata marinara, ha avuto uno sviluppo più ordinato?
6.- Possiamo concordare che non è precluso ad alcuno esprimere opinioni critiche verso chi amministra e, anche, verso chi si oppone?
7.- Possiamo convenire che ad ogni cittadino di Campobello è consentito nutrire “velleità politiche”?
Mi auguro che questo possa essere l’inizio di una proficua interlocuzione.
Nel porgere i migliori saluti, ringrazio anticipatamente per l’eventuale ospitalità offerta a questa mia.
Avv. Biagio Di Maria