Per gentile concessione dell'autore, pubblichiamo la prefazione di Andrea Bulgarella, noto imprenditore di Trapani, tra i primi in Italia nel settore turistico - alberghiero, al suo ultimo libro: "Memoriale - depistaggi e affari sporchi, Malagiustizia, Cricca delle banche". Il libro è il terzo pubblicato da Bulgarella, dopo "La partita truccata" (2018), e "Finale di partita" (2021), ed è già schizzato in cima alle vendite su Amazon (qui il link), dove è addirittura quinto.
Questo libro non ha una prefazione, non l’ho voluta. Le pagine che seguono, il mio memoriale, hanno invece una dedica, a cui tengo molto: al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. E’ siciliano come me, lo conosco, conosco la sua famiglia, come mio padre - noto imprenditore del tempo - conosceva il suo, di padre, Bernardo Mattarella, anche lui influente politico della provincia di Trapani.
Le pagine che seguono sono dedicate a Sergio Mattarella. Vorrei che, tra i mille impegni che ha, le leggesse con attenzione. Perché raccontano di un suo conterraneo, e della lotta contro il sistema e contro la vera mafia.
Caro Presidente, tutto quello che leggerà, nelle pagine a seguire, è vero e documentato da parte mia. Se pensa che io abbia ragione, intervenga. Lei può. Se pensa che invece io sia un fanatico, un millantatore, un pazzo, sono pronto a rispondere di ogni singola parola in tutte le sedi. Rinviatemi a giudizio, processatemi. Ma non resti indifferente, presidente Mattarella. Oggi si sta compiendo un delitto di eccezionale gravità. Hanno mosso accuse infamanti su una persona, il sottoscritto, che ha portato in alto l’immagine della città di Trapani nel mondo dell’impresa, del sociale (con la comunità Mondo X di padre Eligio e la missione di Biagio Conte), nello sport (il Trapani Calcio), nella cultura (il recupero delle antiche tonnare e dei mulini, nonché degli edifici storici del centro di Trapani, la Villa Agricolae a Monasteri, gli altri interventi nel resto d’Italia).
In questo modo, hanno compromesso la stabilità delle aziende del mio gruppo. Il tutto nell’indifferenza delle istituzioni e nel più completo isolamento. Si getta fango su un’isola, caro Presidente Sergio Mattarella: e la colpa è dei siciliani al vertice delle istituzioni, che nulla o poco fanno per difendere la Sicilia, e chi denuncia la mafia e gli sporchi affari della corruzione. La colpa è anche di chi è bravo a depistare le indagini od a preparare finti dossier.
Presidente, lei che è siciliano come me, sa qual è il prezzo altissimo che si paga quando si denunciano la mafia, il sistema clientelare, la corruzione. La mia unica colpa è: amare la mia terra, fare fino in fondo il mio dovere. E oggi molti pezzi dello Stato che si sono sempre girati dall’altra parte dovrebbero semplicemente chiedere scusa a me e a tutti i siciliani onesti.