Niente sagra delle sarde quest’anno, per la Festa dalla Madonna a Marinella di Selinunte.
A parte gli anni del Covid, è sempre stato un appuntamento fisso, previsto due giorni prima della festa e organizzato dai pescatori della borgata.
Ma quest’anno, l’unica barca in grado di pescare le sarde (la “sardara” Franca) è affondata il 24 luglio scorso, di ritorno dal porto di Sciacca per un rifornimento di nafta (per fortuna i marinai si sono salvati).
Secondo Margherita Barraco del Comitato Sacro Cuore di Maria, non avrebbe senso organizzare la sagra comprando le sarde a Sciacca, perché la tradizione vorrebbe che queste vengano pescate dai selinuntini. E dato che l’unica sardara che c’era è affondata, niente sagra.
Un vero peccato. Anche perché le sarde sarebbero le stesse. Nel senso che i pescatori di Sciacca le pescano nello stesso tratto di mare dove pescava l’unica sardara. Sarebbe bastato dunque acquistarle a Sciacca, ha tenuto a precisare il pescatore Giacomo Russo.
Certo, per comprarle a Sciacca, ci volevano i soldi. E quest’anno, probabilmente per questioni di bilancio del comune di Castelvetrano, al parroco della chiesa del Sacro Cuore di Maria è stato negato un contributo di 13.000 euro per sostenere i costi dell’intera festa. Qualcuno sostiene che il motivo dell’assenza della sagra delle sarde sia proprio quello, visto che una parte di questa somma avrebbe potuto essere destinata all’acquisto del pesce azzurro a Sciacca.
Ecco perché questa della barca affondata, a molti sembra una scusa. Soprattutto per coloro che ricordano ancora la sagra dell’anno scorso, con 560 kg di sarde. Stavano tutte su quella sardara?
In ogni caso, è bene sottolinearlo, le sarde di Selinunte non sono sparite. Ci sono ancora, ma a pescarle sono i pescatori di Sciacca. E forse, da più tempo di quanto si possa immaginare. La sagra invece sì, quella è sparita. Almeno fino ad oggi.
Egidio Morici