Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
31/08/2024 11:20:00

Alcamo. Neonato con danni cerebrali permanenti: assolti medico e ostetrica

Si è concluso con l'assoluzione dei medici coinvolti il lungo iter giudiziario legato al caso di un neonato che subì gravissimi danni cerebrali permanenti durante un parto avvenuto nel 2006 all'ospedale di Alcamo.

La sentenza è stata emessa dalla Corte dei conti di Palermo, sezione terza, presieduta da Salvatore Chiazzese, e riguarda la causa legata al risarcimento di quasi 2 milioni di euro, cifra che l'Asp di Trapani aveva dovuto pagare in seguito a una sentenza civile.

La vicenda ha avuto inizio quando la famiglia del neonato denunciò tre medici – due ginecologi e un'ostetrica – accusandoli di malasanità. Tuttavia, dopo un lungo processo e la nomina di una commissione medica, è stato stabilito che il ginecologo Rosario D’Angelo e l'ostetrica Angela Leo non avevano alcuna responsabilità nelle gravi patologie del neonato. La Corte dei Conti ha rigettato la richiesta della procura, dichiarando che i due sanitari non erano responsabili, neppure in termini di colpa lieve, dei danni subiti dal bambino. Secondo la difesa, le patologie erano legate a eventi fatali e imprevedibili, escludendo qualsiasi inosservanza degli obblighi di assistenza o sorveglianza da parte del personale sanitario.

Il ginecologo Giuseppe Lo Jacono, uno dei tre medici inizialmente coinvolti, non ha fatto parte di questo processo poiché aveva scelto il rito abbreviato, sottoscrivendo una transazione con la giustizia contabile.

Gli avvocati Vincenzo Pipitone e Dario Messina, che hanno difeso il ginecologo D’Angelo, hanno commentato la sentenza: "Pur nella tristezza del fatto in sé, e quindi delle gravi patologie che hanno interessato il neonato, siamo soddisfatti che la Corte dei Conti abbia restituito la dignità a un onesto e stimato professionista, che da decenni ha sempre profuso con abnegazione le proprie energie al servizio dei pazienti."

Con questa sentenza si chiude un capitolo doloroso che, all'epoca dei fatti, aveva scosso profondamente l'opinione pubblica alcamese.