L'imbarazzante Sangiuliano. Una vicenda politica che ha segnato il ritorno dalle vacanze estive riguarda la d.ssa Maria Rosaria Boccia, presunta consulente per i grandi eventi e influencer che il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha portato con sé a molti appuntamenti istituzionali. La situazione ha fatto temere alla presidente del Consiglio persino un'accusa di peculato. Per questo motivo, Sangiuliano è stato convocato a Palazzo Chigi.
Dall'incontro è emersa una Meloni furibonda, incalzante e diretta: "Giurami che non c’è un euro pubblico speso per lei. Né un documento riservato in suo possesso. Giuramelo. Fammi capire che posso ancora fidarmi. Spiegami tutto nel dettaglio. A me interessa solo questo. Il resto non conta. È gossip".
La risposta di Sangiuliano è stata: "Lo giuro. Nessun soldo pubblico è stato speso per lei. A Milano, Taormina, Polignano ho sempre pagato io", ammettendo successivamente: "Aveva il curriculum e le carte in regola per svolgere quel ruolo, ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto. Dovrebbero applaudirmi per questo".
Tuttavia, la reazione della d.ssa Boccia non si è fatta attendere. Come spesso accade in situazioni del genere, la delusione personale si è trasformata in pubblica rivalsa. La Boccia ha iniziato a postare sui social, in stile romanzo d'appendice, documenti e video a conferma del suo ruolo e della sua nomina, smentendo le parole del ministro e della stessa Meloni, che in un'intervista precedente aveva difeso l'operato di Sangiuliano, associandola a Pinocchio.
Inoltre, la Boccia avrebbe anche registrato alcuni video all'interno degli uffici di Montecitorio con una telecamera nascosta negli occhiali. "Nulla di illegale", afferma, anche se la pratica è vietata dal regolamento. Poi l'affondo: "Smetti di storpiare la realtà", rivelando come i due si sentano ancora telefonicamente. "Te l'ho detto ieri pomeriggio al telefono e te lo ripeto questa mattina: sono pronta ad applaudirti se smetti di storpiare la realtà per coprire gente che non merita i tuoi sani valori: lealtà, rispetto, responsabilità".
Vittorio Alfieri
Infine, aggiunge un post scriptum: "Gradirei non leggere più dichiarazioni inesatte da una persona che stimo e a cui voglio bene".
Oltre all'imbarazzo, resta la certezza che nulla di culturalmente significativo è emerso da questa vicenda. Eppure, proprio in situazioni come questa, sarebbe stata necessaria una certa cultura dell'eleganza, del rispetto e del silenzio pubblico nella gestione di ciò che è accaduto.