Continua la crisi dei negozi Benetton in Sicilia
Continua l'agonia del marchio Benetton in Sicilia, dove diversi punti vendita stanno affrontando una profonda crisi che mette a rischio numerosi posti di lavoro. Dopo la chiusura dei negozi di Marsala, Mazara del Vallo, Catania, Sciacca, Milazzo e Capo d’Orlando, il capoluogo siciliano è ora coinvolto con la chiusura del punto vendita al centro commerciale Forum di Palermo avvenuta lo scorso aprile. Sei lavoratori sono stati già licenziati, mentre altri 15 del negozio di via Ruggero Settimo, uno dei più grandi dell'Isola, vivono nell'incertezza.
La situazione a Palermo riflette una crisi più ampia che ha colpito duramente i negozi a gestione in affiliazione commerciale, operati da diverse società come Benstore, Bencore, Benservice, Bentrade e Benfast. Tra i principali problemi, il sindacato Uiltucs evidenzia la mancata fornitura di merce, che ha portato a un drastico calo del fatturato e alla chiusura di numerosi punti vendita in tutta la Sicilia.
La segretaria regionale della Uiltucs, Ida Saja, ha lanciato un allarme, dichiarando che "c’è forte preoccupazione per tutti i 50 lavoratori dei negozi dell'Isola". In molti casi, la merce rimasta invenduta è stata trasferita in alcuni negozi selezionati per essere venduta a prezzi ribassati, una soluzione che non sembra però sufficiente a risolvere la crisi.
I lavoratori dei negozi chiusi vivono una situazione precaria. Mentre alcuni sono stati ricollocati, come nel caso del punto vendita di Capo d'Orlando, altri – come i 10 dipendenti di Milazzo e Palermo – hanno già ricevuto le lettere di licenziamento. I 15 lavoratori dei negozi di Sciacca, Marsala e Mazara, che hanno chiuso definitivamente, sono attualmente in ferie, in attesa di risposte dall'azienda.
La Uiltucs ha richiesto un incontro urgente con le società coinvolte e con Benetton Retail Italia Network per fare chiarezza su questa crisi aziendale che sta colpendo duramente l’occupazione. "L'obiettivo – conclude Saja – è quello di fare chiarezza e trovare soluzioni per i lavoratori, vittime di un’ennesima crisi aziendale".
