“Potevamo morire tutti. Abbiamo sventato una tragedia. Poteva esplodere tutto il palazzo”.
Sono stati momenti di vera paura quelli che si sono vissuti qualche giorno fa in un palazzo del quartiere Sappusi, a Marsala, dove una donna ha minacciato di togliersi la vita facendo esplodere delle bombole di gas. Un lavoro di squadra tra Carabinieri e Vigili del Fuoco, una lunga contrattazione e il senso di empatia mostrata dai soccorritori hanno evitato il peggio.
Empatia e capacità di Vigili del Fuoco e Carabinieri di affrontare una situazione delicata, ma dietro a questa storia c’è anche la solitudine e il disagio di una donna che andrebbe aiutata, adesso, in maniera concreta. La 58enne viveva in casa con nove cani, ora affidati al canile comunale, in un appartamento dalle condizioni igieniche precarie.
Un appartamento al primo piano di un palazzo di 7 piani in cui vivono 40 persone. Proprio alcuni vicini hanno allertato i Carabinieri che poteva succedere qualcosa di grave, sentivano puzza di gas ed erano arrivate le prime avvisaglie da quella porta. “Faccio saltare tutto”, ha minacciato la donna. I Carabinieri della compagnia di Marsala, nucleo Radiomobile, sono intervenuti immediatamente facendo evacuare il palazzo. Non è stato facile. Perchè il rischio che qualcosa di brutto poteva accadere da un momento all’altro era alto. All’arrivo dei Vigili del Fuoco molti appartamenti erano stati sgomberati. Uno di questi appartamenti è adibito anche a B&B. Ma c’era ancora qualcuno in casa, come una signora non vedente che è stata accompagnata dai soccorsi al di fuori della struttura.
Intanto i Vigili del Fuoco arrivati sul posto con lo speciale strumento per rilevare i fumi hanno notato che i valori del gas erano molto alti. Da lì la decisione di staccare tutto: chiudere il gas metano e l’elettricità nella zona.
Intanto i militari dell’Arma e i Vigili del Fuoco iniziano a dialogare con la donna. “Abbiamo parlato per una ventina di minuti”, racconta Angelo Brucia, caposquadra dei Vigili del Fuoco di Marsala, che insieme ad altri quattro pompieri ha condotto l’intervento.
Un intervento non semplice, perchè la donna era in preda a delirio, decisa a farla finita. Ma con lei sarebbero morte tante altre persone. Perchè all’interno dell’appartamento c’erano sei bombole di gas piene, alcune aperte, con le fessure delle porte sigillate con degli strofinacci per non consentire dispersioni di gas. Carabinieri e Vigili del Fuoco allora hanno iniziato a parlare con la donna, hanno avviato una sorta di contrattazione per convincerla ad aprire la porta.
Trenta lunghissimi minuti di tensione in cui la calma e l’empatia giocavano un ruolo fondamentale nei soccorritori. La paura è stata tanta anche perchè la donna, anche utilizzando termini tecnici, aveva spiegato cosa c’era in casa e sembrava ben determinata a mettere in pratica ciò che aveva allestito.
I due Carabinieri intervenuti hanno dimostrato grande professionalità e senso empatico. “E’ un’empatia che si impara in strada”, commenta il Comandante dei Carabinieri di Marsala, Alfonso Cafarella, da poco attivato in città.
“Abbiamo detto che eravamo lì per aiutarla. Le ho raccontato che ho due figlie”, racconta Brucia. Forse è stato questo il motivo che ha fatto desistere la donna dal gesto estremo, il fatto che se avesse fatto saltare tutto sarebbero morte altre persone che erano lì davvero per aiutarla. La donna si decide ad aprire la porta e a consegnarsi. E’ stata presa in carico, quindi, dagli operatori del 118 che l’hanno trasportata in ospedale. Una volta entrati inn casa hanno aperto tutte le finestre e bonificato l’area. La casa era un ammasso di rifiuti e sporcizia, con tutti i mobili accatastati.
Un intervento, quello dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri, che ha permesso di sventare una tragedia.