Sono solo sei le Regioni italiane che si distinguono per trasparenza e completezza delle informazioni sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie ambulatoriali, con il Sud in netta difficoltà. L'unica Regione meridionale a ricevere una valutazione positiva è la Puglia. Questi sono i risultati emersi da un'analisi della Fondazione Gimbe, presentata durante il Forum Mediterraneo Sanità a Bari, che ha esaminato la trasparenza e l'accessibilità dei siti web regionali e dei portali Cup per le prenotazioni sanitarie.
Le sei Regioni in cima alla classifica per trasparenza sono la Provincia autonoma di Bolzano, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto, che soddisfano tutti gli indicatori considerati. Sette Regioni, invece, sono state escluse dal monitoraggio: Basilicata, Campania e Lombardia, poiché non dispongono di un portale unico per il monitoraggio ex-ante, ma rimandano ai siti delle singole Aziende sanitarie; Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, la Provincia autonoma di Trento e Sicilia riportano solo dati storici, antecedenti al 31 dicembre 2023.
Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE, ha commentato:
"I tempi di attesa sono oggi il sintomo più evidente della crisi organizzativa e professionale del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questo crea gravi disagi per i pazienti, peggiora gli esiti di salute e aumenta la spesa privata, impoverendo le famiglie e, in alcuni casi, costringendo i pazienti a rinunciare alle cure. Paradossalmente, nonostante la gravità del problema, manca una rendicontazione pubblica completa e trasparente sui tempi di attesa".
Il recente Decreto Legge sulle Liste d'Attesa ha previsto l'istituzione della Piattaforma Nazionale per le Liste d'Attesa, gestita dall'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), per monitorare in modo uniforme i tempi di attesa in tutte le Regioni. Tuttavia, Cartabellotta sottolinea che "la realizzazione di questa piattaforma dipende strettamente dalla trasparenza delle piattaforme regionali e dalla pubblicazione delle linee guida nazionali, ancora da definire attraverso un decreto attuativo".
Nonostante il Piano Nazionale di Gestione delle Liste di Attesa (PNGLA) 2019-2021 avesse già previsto la pubblicazione di informazioni sui tempi di attesa sui siti regionali, solo il 25 gennaio 2024 è stato raggiunto un accordo tra Stato e Regioni per definire linee guida specifiche su "Requisiti e monitoraggio delle sezioni dedicate ai tempi e alle liste di attesa" nei portali web regionali e aziendali.
"In attesa del monitoraggio ufficiale del Ministero della Salute", continua Cartabellotta, "la Fondazione GIMBE ha condotto una prima analisi sulla completezza e trasparenza dei dati pubblicati da Regioni e Province autonome riguardo al monitoraggio ex-ante dei tempi di attesa. L’obiettivo non è quello di creare una classifica tra le Regioni, ma di individuare aree di miglioramento per rendere i portali web davvero trasparenti e fruibili per i cittadini".
Inoltre, è stata effettuata una mappatura delle modalità di prenotazione delle prestazioni, evidenziando che alcune Regioni, come Friuli Venezia Giulia e Basilicata, permettono di consultare i tempi di attesa senza necessità di autenticazione, semplificando l'accesso per i cittadini. Tuttavia, la Regione Molise non dispone di un portale web per le prenotazioni, offrendo solo una app per smartphone.
"La valutazione dei siti web delle Regioni sul monitoraggio ex-ante dei tempi di attesa", conclude Cartabellotta, "mostra una situazione molto eterogenea con ampi margini di miglioramento. Su questo fronte, la trasparenza è ancora un lontano miraggio per molte Regioni: solo 6 su 21 offrono tutte le informazioni necessarie. Tuttavia, la trasparenza è essenziale per consentire ai cittadini di comprendere la gestione della sanità nella propria Regione e fare scelte consapevoli. È fondamentale che i cittadini possano conoscere i tempi medi di attesa, le classi di priorità e se la propria Regione rispetta gli standard stabiliti. Solo con una trasparenza totale e un facile accesso alle informazioni si potrà migliorare il rapporto tra cittadini e servizio sanitario, garantendo un accesso rapido e informato alle cure".