Si è tenuto sabato pomeriggio il Primo Premio Internazionale Mozia, evento che ha avuto come suggestiva cornice l'isola fenicio-punica di Mozia, simbolo di storia e bellezza.
Il prestigioso riconoscimento, raffigurante una statuetta ispirata al Giovinetto di Mozia, è stato conferito a personalità di spessore umano e professionale dal comitato scientifico presieduto da Gianni Letta. Letta, già direttore de Il Tempo e Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nei governi Berlusconi I, II, III e IV, ha guidato il comitato nell'assegnazione dei premi.
L'iniziativa è nata grazie alla passione e all'intuito della famiglia Rubino, da sempre legata all'isola di Mozia. Sul palco, Rosa Rubino, padrona di casa, ha ricordato ai presenti l’unicità di Mozia, un luogo di incomparabile bellezza e valore archeologico, meritevole di diventare Patrimonio dell'Umanità. Il Notaio Salvatore Lombardo, presidente dell'Associazione Strade del Vino Marsala – Terre d’Occidente, ha dato slancio all'iniziativa, agendo come vero mecenate.
“La presidenza del premio Mozia 2024, alla unanimità, - spiegano Rosa Rubino e Salvatore Lombardo, ideatori e organizzatori materiali del Premio Mozia- ha deciso di assegnare il riconoscimento dell’anno, come Premio alla Carriera, al presidente del comitato scientifico del premio stesso, dr. Gianni Letta, giornalista, avvocato, uomo di governo, e punto di riferimento di mille relazioni istituzionali della storia della repubblica”.
Nella motivazione che Incoronata Boccia, Vice Direttrice del TG1 ha letto a Mozia nel corso di una cerimonia che ha visto presenti le massime autorità culturali e istituzionali siciliane, in testa la Fondazione Whitaker, racchiude straordinariamente bene il senso della vita del personaggio e la sua storia pubblica.
Dice: “A Gianni Letta, e alla sua storia. Al suo ruolo istituzionale. Alla sua indipendenza intellettuale e morale che gli ha consentito di mettere a disposizione del paese il suo carisma e la sua ormai proverbiale capacità di mediazione e di collegamento posizioni e stagioni politiche diverse tra di loro. A Gianni Letta, per il suo alto senso dello Stato, e per il grande equilibrio nella sua azione di Uomo di Governo al servizio della Comunità nazionale. A Gianni Letta per l’esempio imprescindibile di serietà e di rigore morale che da 70 anni dà al Paese, nel riconoscimento e nella stima trasversali di differenti versanti della società e della politica”.
“A Gianni Letta- prosegue la motivazione del Premio-, per questo suo eterno sorriso conciliante che dà ai giovani di oggi certezze che altri non hanno saputo dare. A Gianni Letta, che continua ogni giorno, con giovanile entusiasmo e alta abnegazione, con la sua presenza fisica e il suo impegno sociale, a raccontare il Paese nella sua evoluzione sociale e culturale suggerendo di confidare nell’avvenire, in un futuro di pace vera e di concordia sociale”.
Tra i premiati di questa edizione spiccano figure di grande rilievo, tra cui gli stilisti Dolce e Gabbana, l’orafo Gerardo Sacco, Rino Barillari, il "re dei fotoreporter italiani", e Incoronata Boccia, Vice Direttrice del TG1. Lo scrittore Maurizio De Giovanni, il professor Rosario Coluccia dell'Accademia della Crusca, Enza Carollo, direttrice della Fondazione Whitaker, la psicoterapeuta Maria Rita Parsi, Ibrahim Faltas, Vicario della Custodia di Terra Santa, il cardiochirurgo siciliano Francesco Musumeci, la giornalista e conduttrice Paola Salluzzi e il professor Luigi Greco, uno dei pionieri dell'Intelligenza Artificiale in Italia, sono stati anch’essi insigniti del premio.
Altri riconoscimenti sono stati assegnati all’archeologo Paolo Matthiae, all’agronomo ed enologo Marco Stefanini e alla reporter di guerra Stefania Battistini. Il Premio alla Memoria è stato dedicato a Gregory Bongiorno, Presidente di Assindustria Sicilia, recentemente scomparso.
Gianni Letta ha elogiato non solo l’importanza del premio, ma anche la straordinaria location, che racchiude millenni di storia e rappresenta un bene da tutelare: una bellezza senza tempo che testimonia il patrimonio culturale italiano.
Le eccellenze premiate incarnano l'impegno e la costanza che caratterizzano il Paese. Tra le motivazioni spicca quella per Maria Rita Parsi:
"A lei, per aver saputo aiutare migliaia di pazienti a ritrovare la serenità perduta. A lei, per aver indagato l’animo umano nelle sue pieghe più misteriose, trovando parole di conforto per chi aveva perso il senso della vita. A lei, per i suoi studi sulla psiche umana e per la consapevolezza che le frontiere della medicina, seppur insuperabili, sono ancora territori di conquista e conoscenza. A lei, per aver restituito il sorriso a migliaia di bambini."
Il premio a Stefania Battistini ha riconosciuto il suo coraggio nel documentare storie di disperazione dai fronti di guerra. Inviata di guerra del TG1, Battistini è attualmente considerata “ricercata” dalla Russia per presunti reati legati alla sua presenza in Ucraina. Assieme al cineoperatore Simone Traini, è accusata di essere entrata illegalmente nella regione di Kursk al seguito delle truppe ucraine.
Il Primo Premio Internazionale Mozia si è confermato come un’iniziativa culturale di grande impatto, capace di celebrare le eccellenze italiane in un contesto ricco di storia e bellezza.