«Chiedo al sindaco di Trapani di farsi promotore di una delibera per il riconoscimento dello Stato di Palestina, come strumento di pressione sul governo italiano. Palermo lo ha già fatto da tempo», così Fateh Hamdan, esule palestinese, ha concluso il suo intervento nell’ultimo dei quattro appuntamenti del “Festival delle Libertà“, terminato ieri a Trapani.
Hamdan ha portato al pubblico la propria testimonianza riguardo allo sterminio in corso in Palestina, e ora anche in Libano. Un’operazione, quella decisa dal governo israeliano, che, a suo dire, non ha nulla a che vedere con un presunto conflitto religioso tra ebrei e musulmani, ma è piuttosto guidata dagli interessi coloniali dell’Occidente, in particolare degli Stati Uniti, nella regione del Medio Oriente.
Renato Franzitta, dell’Assemblea NoGuerra di Palermo, ha poi evidenziato lo sviluppo dell’industria militare italiana, diventata, con l’azienda Leonardo, la prima in Europa e la sesta nel mondo. Un’industria che produce strumenti di morte e che, perciò, non può essere considerata etica. Riguardo a Leonardo e al suo stabilimento di Palermo, Franzitta ha ricordato la vicenda di Luigi Spera, l’attivista incarcerato da mesi ad Alessandria per accuse di terrorismo, dopo aver lanciato una fiaccola innocua nel cortile dell’azienda durante la notte. Sebbene l’accusa di terrorismo sia stata ritirata, Luigi rimane tuttora in carcere.
L’incontro era iniziato con i dati sulla povertà in Italia, altro tema della serata, presentati da Gino Gandolfo della Pastorale diocesana lavoro e sociale di Trapani e basati su un rapporto della Caritas. In Italia, secondo la Caritas, ci sono oltre cinque milioni e settecentomila persone in condizioni di povertà assoluta. In assenza di un intervento adeguato da parte dello Stato, è proprio l’ente assistenziale a farsi carico della situazione, fornendo circa sei milioni di pasti al giorno su tutto il territorio nazionale.
Gandolfo ha inoltre denunciato il fenomeno della ludopatia, che contribuisce significativamente alla diffusione della povertà. Il giro d’affari del gioco d’azzardo legale in Italia ammonta a 160 miliardi di euro, e lo Stato gioca un ruolo attivo in questa attività diseducativa, senza però trarne significativi benefici economici, se non “briciole” (11 miliardi di euro). Gandolfo ha anche accusato la politica di connivenze, indicando come spesso sia partecipe in società di gioco o riceva finanziamenti elettorali dalle stesse.
Al dibattito hanno preso parte anche lo scrittore trapanese Luca Sciacchitano e l’ex senatore Francesco Campanella. Natale Salvo, portavoce di Sinistra Libertaria, organizzatrice del Festival, ha infine tracciato un bilancio dell’evento: 10 relatori, oltre 100 presenze nei quattro incontri, una copertura mediatica adeguata e un notevole numero di contatti sul sito web SinistraLibertaria.it.