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13/10/2024 00:20:00

 Sanità nelle isole minori: necessario nuovo approccio per superare criticità strutturali e carenze

La sanità italiana sta attraversando una fase di grande trasformazione, ma per le isole minori il cambiamento sembra ancora lontano. Durante il congresso nazionale dell’Anspi, conclusosi a Favignana, numerosi esperti hanno affrontato le difficoltà che i territori insulari affrontano da anni a causa di carenze strutturali, gap tecnologici e una visione spesso limitata delle loro esigenze sanitarie. La conferenza ha portato alla redazione di una “Carta di Favignana”, che sarà inviata a Parlamento e Governo per richiedere riforme normative e previsioni finanziarie specifiche per le isole minori.

Il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, ha sottolineato nel suo videomessaggio l’importanza di non trattare gli isolani come "cittadini di serie B". Ha inoltre annunciato di aver sollecitato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, affinché vengano adottate misure per affrontare la carenza di personale sanitario, particolarmente critica nelle isole minori. Musumeci ha evidenziato la necessità di un intervento legislativo che tuteli queste realtà, basandosi anche sui suggerimenti che emergeranno dalla Carta di Favignana.

Tra le iniziative per valorizzare la sanità nelle isole, si distingue il progetto di "turismo sanitario inverso" promosso dall’Asp di Trapani, che mira a trasformare l'ospedale di Pantelleria in un centro chirurgico e post-chirurgico per pazienti provenienti da altre regioni. Ferdinando Croce, direttore generale dell'Asp di Trapani, ha spiegato che questo progetto prevede la creazione di pacchetti turistico-sanitari, combinando telemedicina e collaborazioni con compagnie aeree e strutture ricettive. L’obiettivo è di ridurre lo stress dei pazienti nel pre e post-operatorio, offrendo loro un’esperienza sanitaria più serena e accessibile.

Massimo Chiarot, dirigente medico di Chirurgia Generale a Pantelleria, ha sottolineato come il progetto potrebbe prevedere visite chirurgiche e interventi ambulatoriali nello stesso giorno, riducendo ulteriormente i disagi per i pazienti. Tuttavia, per rendere questo modello efficace, sarà necessaria una campagna di comunicazione mirata a sensibilizzare il pubblico sui benefici di farsi curare nelle isole.

Oltre alle difficoltà economiche, i medici che lavorano nelle isole continuano a subire una mancanza di riconoscimento professionale. Angelo Casano, medico di famiglia a Pantelleria, ha evidenziato che le condizioni salariali sono inadeguate rispetto al contesto insulare, dove le difficoltà logistiche e operative sono maggiori rispetto al resto del territorio italiano. Casano ha inoltre ricordato il basso investimento dell’Italia in sanità, pari al 7% del PIL, in confronto a Paesi come la Germania, che investe circa il 12%.

La direttrice della segreteria tecnica dell'Ancim, Giannina Usai, ha criticato il disegno di legge quadro sulle isole minori, definendolo “assolutamente insufficiente”. Usai ha chiesto una normativa più approfondita e dedicata, collegata alla legge finanziaria, che tenga conto delle peculiarità delle isole minori e delle loro esigenze sanitarie specifiche.

I sindaci di Lipari e Favignana, Riccardo Gullo e Francesco Forgione, hanno ribadito l’importanza di migliorare la rappresentanza delle isole minori nelle istituzioni nazionali e regionali, ricordando le lotte portate avanti fin dagli anni ‘90, come la richiesta di creare un ufficio speciale per le isole minori all'interno della Regione Siciliana.

L’incontro di Favignana rappresenta un passo avanti nella discussione sul futuro della sanità insulare, ma è necessario un radicale cambio di approccio da parte delle istituzioni per garantire che le isole minori non continuino a rimanere ai margini del sistema sanitario nazionale.