Silenzio assordante e un pozzo senza fondo. La sanità è la sorgente più utilizzata e costosa in Sicilia, così come in tutto lo Stivale. La sanità siciliana, che non si può definire ottima, ma neanche sufficiente, costa quanto quella della Germania, la prima in Europa. La Regione spende il 10,5% del PIL, ossia 10 miliardi di euro, ben oltre la media UE (quella tedesca è del 10,1%), risultando maglia nera per posti letto, dimissioni e Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). In confronto, il settore della formazione professionale, pur meno rilevante, costa 111 milioni di euro.
Nei giorni scorsi, la procura di Marsala, attraverso un'inchiesta, ha accusato l'ex senatore della Repubblica ed ex deputato dell'Assemblea Regionale Siciliana, Nino Papania, di essere promotore di un sistema di frodi mirato a ottenere finanziamenti pubblici tramite enti come il CE.SI.FO.P. e l'I.R.E.S., per un ammontare complessivo di oltre 8,7 milioni di euro. Di questi, circa 800.000 euro sono già stati percepiti e utilizzati per spese personali e attività politiche legate al movimento Valori Impegno Azione (VIA), che nel 2020 ha contribuito all'elezione del sindaco di Capo Boeo. I fondi sono stati utilizzati anche per "shopping" tra le fila della classe politica del trapanese. A Marsala, un ex consigliere comunale è agli arresti domiciliari, tre membri del consiglio comunale sono stati colpiti da obbligo di dimora e sospensione temporanea dalle funzioni pubbliche, e un altro risulta indagato.
La città, colpita dalla notizia, è entrata in fibrillazione. Nello stesso pomeriggio del 16 ottobre si è tenuto un consiglio comunale già programmato, che ha iniziato i lavori due ore dopo l’orario previsto. Il presidente e il sindaco hanno preso la parola, con una generale benedizione alla magistratura. Solo il sindaco Grillo si è spinto oltre, affermando: "Credo che queste siano occasioni, anche per la politica in generale, per avviare delle riflessioni sulla nostra azione politica quotidiana, affinché la nostra condotta sia sempre improntata all'estremo rigore."
Da Sala delle Lapidi, però, nessun cenno di vita. Il dato politico emerso è che i consiglieri comunali si sono sottratti all'analisi della vicenda nel luogo deputato per antonomasia, il massimo consesso civico. Fermo restando il principio di garantismo, va ricordato che due referenti politici della città sono al centro di gravi vicende giudiziarie: Paolo Ruggirello è stato condannato in primo grado a 12 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e ha ammesso di aver accettato la richiesta di un boss per 50.000 euro in cambio di mille voti nelle elezioni regionali del 2017. Nino Papania, invece, arrestato lo scorso 16 settembre per scambio elettorale politico-mafioso, è ora coinvolto nella vicenda descritta.
Si comprende l'imbarazzo, ma urge una riflessione etica per non far perdere ulteriore credibilità al ceto politico. Il silenzio assordante non paga.
Vittorio Alfieri