Il Tribunale di Marsala ha emesso una sentenza di condanna, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di cinque imputati per omicidio colposo, in relazione alla tragica morte di Giuseppe Romeo e Vincenzo Miraglia, i due operai schiacciati da un traliccio crollato a Mazara nel 2017.
Il reato è stato commesso a causa della mancata osservanza delle norme di sicurezza sul lavoro.
I fatti
La vicenda risale al febbraio 2017, quando, a Mazara del Vallo, Romeo e Miraglia persero la vita mentre stavano lavorando sul traliccio di un'antenna Monocone Granger 1794, a circa 18 metri di altezza. I lavori, commissionati da Telecom Italia S.p.a. a Comtel S.p.a., erano stati subappaltati a Romeotel s.a.s. Durante lo smontaggio e la manutenzione dell'antenna, il traliccio crollò, travolgendo i due operai.
Le indagini, condotte dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Mazara del Vallo e dal Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro dell'ASP di Trapani, hanno portato all'accertamento di gravi violazioni delle norme di sicurezza previste dal D.lgs. 81/2008, la principale normativa italiana in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Le violazioni
L'esito del processo ha dimostrato che l'omicidio colposo è avvenuto in un contesto caratterizzato da:
La presenza di una squadra di operai priva, almeno in parte, delle competenze tecniche necessarie per svolgere i lavori in sicurezza.
L'adozione formale, ma non sostanziale, di documenti come il Piano di Sicurezza e Coordinamento (P.S.C.) e il Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.), che si sono rivelati inadeguati.
L'assenza della supervisione da parte del coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione e del responsabile tecnico dei lavori.
Le condanne
I cinque imputati, tutti coinvolti a vario titolo nell'appalto e nella gestione del progetto, sono stati condannati.
Fabrizio Silvestri, committente dei lavori per Telecom Italia S.p.a., condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione.
Francesco Lupo, progettista, direttore dei lavori, responsabile dei lavori e coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione.
Luca Bersani, legale rappresentante di Comtel S.p.a. e datore di lavoro fino al 1° dicembre 2016, condannato a 3 anni di reclusione.
Vincenzo Cassese, legale rappresentante di Comtel S.p.a. e datore di lavoro dal 1° dicembre 2016, condannato a 3 anni di reclusione.
Lucia Priore, responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione di Comtel S.p.a., condannata a 3 anni di reclusione.
Gli imputati sono stati assolti dall'accusa di lesioni personali colpose nei confronti di Domenico Firriolo, un altro lavoratore coinvolto nell'incidente, perché il fatto non sussiste.